Dirigente Miur indagata Giovanna Boda, capo del dipartimento del ministero dell’Istruzione si è buttata dalla finestra dello studio del suo avvocato. Ora è al Gemelli in gravi condizioni. La Boda è, insieme ad altri dirigenti, al centro di un’indagine per corruzione.
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Dirigente Miur indagata: l’indagine per corruzione
L’accusa, insieme ad altri tre colleghi è di presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. La procura di Roma rende noto che la cifra della corruzione ammonta a 680 mila euro. La dirigente Boda aveva ricevuto un avviso di garanzia e nella giornata di ieri i finanziari hanno sequestrato e perquisito il suo intero ufficio. Anche le sue abitazioni private sono state soggetto ad un’attenta perlustrazione. Sul mandato di perquisizione presentato dalle forze dell’ordine si legge. “Giovanna Boda riceveva indebitamente per l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri somme di denaro e/o utilità per sé e/o terzi per complessivi 679.776,65 euro”. Le tangenti sarebbero state pagate da Federico Bianchi, uno psicoterapeuta romano. Bianchi, amministratore dell’Istituto di ortofonologia, avrebbe ricevuto dalla Boda affidamenti diretti per la sua società in cambio di soldi.