Denuncia donatore di sperma: mentiva sull’etnia. Figlio lasciato in ospedale

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Donatore sperma denunciato da donna incinta. Succede a Tokyo. Coppia sposata cerca il candidato per donare lo sperma tramite i social. Dopo aver avuto rapporti sessuali, la donna ormai incinta scopre che l’uomo ha mentito sulla sua nazionalità e sui suoi studi. Una volta nato, il bambino è stato abbandonato dalla madre naturale che ha fatto causa al padre biologico. 

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Donatore sperma denunciato dalla donna che lo aveva reclutato 

donatore sperma denunciato, donna incinta, uccide donna incintaSuccede a Tokyo. Una coppia sposata da circa 10 anni e con già un figlio decide di voler allargare la famiglia. Avendo però scoperto che l’uomo aveva una malattia ereditaria la coppia ha deciso di trovare un donatore. In Giappone è aperta solo una banca ufficiale dello sperma e pochi ospedali accettano di effettuare la pratica di inseminazione. Inoltre una legge in Giappone dà il diritto ai bambini di conoscere i loro genitori biologici. Per questo il numero di volontari nella banca del seme è davvero esiguo. Per questo le coppie preferiscono percorrere vie non ufficiali. Questa coppia in particolare ha cercato il candidato tramite una selezione iniziata sui social. Il candidato scelto dichiarava di essere giapponese, single e di essersi laureato a piani voti nell’Università di Tokyo. Dopo averlo scelto, la donna ha intrattenuto rapporti sessuali con il donatore per circa due mesi prima di rimanere incinta. 

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Donatore sperma denunciata da donna incinta: la scoperta

donatore sperma denunciato, consiglio di stato, processo ciro grilloQuando la donna era già incinta arrivano però le prime rivelazioni. Il donatore avrebbe infatti mentito sul suo curriculum. La coppia ha scoperto che l’uomo era di origini cinesi e non giapponesi e che non si era mai laureato all’università di Tokyo. Inoltre l’uomo era sposato. La donna ha quindi rifiutato di mantenere il bambino, ma era troppo tardi per abortire. Per questo il neonato è stato abbandonato in ospedale e il bambino è stato consegnato in un centro di adozione. La donna inoltre tramite i suoi legali ha avviato una causa ai danni del donatore, richiedendo un risarcimento di circa 2 milioni di dollari.