Sentiamo spesso parlare di poligamia, ma quasi mai di poliandria. Questo termine indica la relazione matrimoniale di una donna con più uomini. Si tratta di un legame basato sulla cooperazione economica e sulla coabitazione, che avviene nel momento in cui, per le donne, a un matrimonio monogamico se ne aggiunge un secondo.
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Donne: quando parliamo di poliandria?
Il fenomeno ha origini antiche: si verificavano episodi già nelle antiche comunità indigene americane. De Bello Gallico, uno tra gli scritti più conosciuti di Gaio Giulio Cesare, descriveva questo fenomeno intorno il I secolo a.C., affermando l’esistenza di donne poliandriche nella società celtica. Nel 2003 un caso ha fatto molto discutere i media: una vedova ha sposato due suoi amanti in Kenya. In questo caso il matrimonio è stato “doppiamente riconosciuto”.
Studi antropologici hanno riportato l’esistenza di due tipi di fenomeni poliandrici:
- Poliandria adelfica (o fraterna): si verifica nel momento in cui una donna si sposa con un uomo e con tutti i componenti maschili della famiglia di quest’ultimo. Questo tipo di fenomeno è particolarmente diffuso in Nepal, in alcune etnie del Tibet e nell’India settentrionale;
- Poliandria associata: si verifica nel momento in cui, a seguito di un primo matrimonio, se ne aggiunge un secondo, che viene incorporato all’unione precedente.
Principalmente fenomeni come questi avvengono per motivi economici. Un’altra logica spiegazione è quella del controllo demografico. Altri casi socialmente accettati, sono quelli in cui l’amante paga il marito per avere rapporti sessuali con la moglie.
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La poliandria nella società moderna
In ambito religioso sono particolarmente sconsigliati, soprattutto se si parla, come in questo caso, di donne. Bibbia ebraica, Cristianesimo e Induismo proibiscono questo tipo di unioni. L’unica eccezione è probabilmente quella del paganesimo celtico: in alcune società celtiche, infatti, la poliandria risulta essere un fenomeno normale.
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I vantaggi nei rapporti poliandrici
- Minori spese riguardo alloggio, trasporti, cibo e vacanze;
- Ripartizione dei lavori domestici e maggiore aiuto reciproco in casa;
- Cura dei bambini divisa tra più adulti.
Ovviamente possono esserci benefici anche durante i litigi: uno dei partner può essere un mediatore.
E voi, che ne pensate?