Donne violentate soldati russi: aumentano le denunce degli abusi sessuali e delle torture subite da cittadini e cittadine dell’Ucraina. In merito è intervenuta la commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova. Nel frattempo, il presidente Zelensky si rivolge nuovamente all’Onu, richiedendo un tribunale militare contro la Russia.
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Donne violentate soldati russi: parla Lyudmyla Denisova
Gli abusi sessuali e le torture dei soldati russi nei confronti dei cittadini e delle cittadine ucraine sono in aumento. Infatti, i dati sono in netta crescita dopo ulteriori testimonianze di militari e civili rilasciati dall’esercito russo. La commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, ha infatti riportato la testimonianza di 15 militari donna rilasciate. Tali donne hanno raccontato di essere state portate in Bielorussia al centro di detenzione di Bryansk. Lì sono state denudate alla presenza di uomini e hanno subito diverse violenze. Inoltre, racconta la Denisova che ci sono numerosi casi di tortura di civili scoperti dall’esercito ucraino in diverse zone liberate. Infatti, si crede che le uccisioni e le torture scoperte nei giorni scorsi non siano le uniche. Sono stati trovati moltissimi bambini con segni di stupro e torture.
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Donne violentate soldati russi: altre denunce
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Donne violentate soldati russi: Zelensky si appella all’Onu
Nel frattempo, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è intervenuto nuovamente all’Onu. Zelensky ha detto: “Mi rivolgo a voi a nome delle persone che onorano ogni singolo giorno la memoria dei defunti in memoria dei civili morti che sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco alla nuca dopo essere stati torturati; alcuni di loro sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco per le strade, altri sono stati gettati nei pozzi e sono morti soffrendo. Altri ancora sono stati uccisi nei loro appartamenti, case fatte esplodere con le granate. Alcuni civili sono stati schiacciati dai carri armati mentre erano nelle loro auto in mezzo alla strada.”