Draghi gas russo, il premier in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri ha risposto alle domande sulla Russia e sulla dipendenza dal gas. Draghi ha dichiarato come la “situazione sia in divenire”.
“Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre”. Per Draghi la crisi con la Russia si riassume con questo quesito. L’embargo del gas per ora non sembra un’opzione sul tavolo, ma la situazione può velocemente cambiare. “Quanto più diventa orrenda la guerra tanto più i paesi alleati in assenza di una diretta partecipazione alla guerra si chiedono cosa può fare questa coalizione per indebolire la Russia. E farla smettere e permette a Kiev di sedersi al tavolo della pace. Andiamo con l’Ue se ci propone l’embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se prezzo del gas può essere scambiato con la pace”.
Draghi gas russo: la situazione dell’economia italiana
Il premier in conferenza stampa ha posto l’attenzione sulla situazione economica italiana e su come le industrie nazionali siano le prime a subire i risvolti della guerra. “È chiaro che la guerra in Ucraina ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. I consumatori e le imprese vedono oggi un futuro meno positivo. Non accade solo da noi, ma da noi accade in maniera significativa”. Il problema non è solo il caro energia, ma anche il prezzo delle materie prime, nonché la fiducia dei cittadini. “Ma pesa anche la fiducia che è diminuita. La fiducia dei consumatori, la fiducia degli investitori che invece era molto positiva e viva all’inizio dell’anno. Faremo tutto quello che è necessario, all’interno di una cornice di decisioni europee”.
Il premier verso la fine del suo intervento si è detto consapevole del disagio sociale oltre che di quello economico. “Siamo molto consapevoli del disagio sociale, soprattutto per chi teme l’impatto dell’inflazione e siamo pronti e intervenire. L’abbiamo già fatto nel recente passato, sono stati stanziati 15,5 miliardi. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio le dimensioni dell’intervento necessario e come finanziarlo”.