Draghi in Senato: “Ricostruiamo il patto”. Ma 5Stelle e Lega non applaudono

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Draghi al Senato per la fiducia. Nella giornata più lunga di questo governo tecnico sono molti i dubbi. Il premier ha parlato di patto di fiducia rotto da ricostruire, ma lo scenario non è del tutto chiaro. In politica e nella finanza c’è chi è certo da giorni degli esiti di questa crisi.

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Draghi Senato: la rottura dei cinque stelle

draghi dimissioni, draghi senatoLa settimana scorsa il Movimento 5 Stelle aveva innescato la crisi. Giuseppe Conte e i suoi, tuttavia, già da qualche giorno avevano iniziato a creare fibrillazioni nella maggioranza.

La rottura del legame di fiducia si è però verificato la settimana scorsa. Il famigerato Decreto Aiuti, con la fiducia del governo, non è stato votato dal Movimento 5 Stelle. I grillini si sono subito giustificati: come anche altre forze per altri provvedimenti, loro si sono voluti astenere. Peccato che questa volta il voto fosse di fiducia.

Il voto così incassato ha provocato una reazione dall’inquilino di palazzo Chigi: non ci sono le condizioni politiche per proseguire. Insomma, dimissioni. Complice il voto dei grillini e le fibrillazioni nella maggioranza, ma non solo, piazza affari solo giovedì ha bruciato circa la metà dei fondi a copertura proprio del decreto aiuti.

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Draghi senato: il movimento delle “pedine”

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Giuseppe Conte, dalla sua pagina Facebook ufficiale

Il presidente Mattarella, però, ha rinviato alle camere Draghi, respingendone le dimissioni. Ed è da giovedì che la discussione verte su questo. La discussione, su questo appuntamento, ha tenuto il banco tutta la settimana.

Draghi si o Draghi no? Il partito di Conte, dopo avere affossato il governo, non si è pubblicamente pronunciato. Nel corso del fine settimana però molti leader hanno invece parlato. Per Berlusconi, dopo Draghi c’è il voto. Mentre per la Lega il quadro è più complesso, con Giorgetti e i presidenti di regione da un lato e Salvini da tutt’altra parte.

Nel centrosinistra, la discussione è triplice: sul governo, sul dopo governo e sulle alleanze. Speranza è stato chiaro venerdì: serve affidabilità. Per Maraio e Letta dopo Draghi c’è Draghi.  Il problema rimangono i 5 stelle. Parte di loro, infatti, sono pronti a scaricare Conte e il suo partito per sostenere il premier. E anche il centrosinistra, ormai, sembra sulla via per scaricarli.

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Draghi Senato: ricostruire il patto di fiducia

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Dalla pagina Facebook del Senato della Repubblica Italiana

Draghi era stato chiarissimo sin dalla richiesta iniziale di fiducia: il governo resta solo se c’è quella larga fiducia, e non un minuto di più.

Oggi il governo va alla conta, certo comunque di avere la maggioranza in entrambi i rami del parlamento. Ma quale maggioranza? Se il Movimento 5 Stelle dovesse puntare, ancora, i piedi le opzioni sono un rimpasto, un altro governo o elezioni anticipate.

Nel frattempo, Draghi in senato mette tutti in riga: “Il voto di giovedì ha certificato la fine del patto di fiducia. L’unica strada, se voigliamo ancora restare insieme, è ricostruire da capo questo patto”.

Ora dunque la palla passa ai Senatori. Il Movimento 5 stelle sembrerebbe indirizzato verso la sfiducia. Ma anche nel centrodestra si registrerebbero tensioni tra Forza Italia e Lega sull’atteggiamento da tenere.

Forse la crisi di governo sta mostrando tutte le crepe delle coalizioni? Forse, come ipotizzato qualche giorno fa da Nencini, questa crisi porta la doppia firma Conte-Salvini?