Una raccolta firme per reintrodurre l’ora “mancante” di Educazione Civica nelle scuole. L’iniziativa, promossa dal comune di Firenze con il sostegno dell’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani – ha avuto ampia eco su tutto il territorio nazionale. Nei comuni italiani si lavora per rendere possibile l’introduzione dell’insegnamento di educazione civica come materia con voto autonomo, nelle scuole di ogni ordine e grado. (Leggi anche: Il Miur presenta Elisa: la piattaforma contro bullismo e cyberbullismo)
Riconoscere all’Educazione Civica lo status di materia autonoma sottolinea la necessità di fornire agli studenti un patrimonio di conoscenze e strumenti indispensabili per la loro formazione, la realizzazione di se stessi e del proprio ruolo di cittadino.
La proposta di legge
Da Firenze alla Corte di Cassazione, poi in tutta Italia
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è fatto portavoce di un bisogno collettivo, condiviso da molti comuni italiani. Lo scorso 14 giugno, una delegazione di sindaci ha depositato presso la Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare. Nel documento sono chiaramente esposte le motivazioni che hanno spinto i rappresentanti degli enti locali a chiedere l’introduzione dell’educazione civica come materia scolastica. La proposta sarà
presentata al Parlamento per la conversione in legge, previa raccolta delle 50.000 firme minime necessarie. La campagna di raccolta è attiva dal 20 luglio e terminerà il 5 gennaio 2019.
Qual è l’obiettivo?
I sindaci promotori chiedono che una commissione ad hoc presso il MIUR si occupi di individuare uno spazio per la disciplina all’interno del monte ore annuale, stabilendo poi adatte modalità di valutazione. È previsto lo studio della Costituzione, dei diritti e dei doveri che da essa derivano, delle Istituzioni italiane e dell’Unione Europea, dei diritti umani e dei principali elementi di diritto del lavoro.
Lo sforzo richiesto non si esaurisce in ambito prettamente giuridico.
Oggi, l’educazione ambientale e quella digitale giocano un ruolo decisivo nello sviluppo di strategie che puntino all’adozione e al miglioramento di comportamenti e stili di vita sostenibili. Così, diventa necessario predisporre strumenti educativi finalizzati alla lotta allo spreco alimentare, alla tutela dell’ambiente e all’uso consapevole della rete, contrastando fenomeni di cyberbullismo, fake news e hate speech.
L’importanza dell’educazione alla cittadinanza
L’esigenza di formare i cittadini al senso civico
Fu Aldo Moro, nel 1958, a proporre l’inserimento dell’educazione civica nei curricula scolastici. Nel tempo, lo spazio dedicato alla materia è stato gradualmente ridimensionato, con l’accorpamento alle discipline storico-geografiche, filosofiche o giuridiche.
L’ordinamento attuale, in vigore dal 2008, affida lo sviluppo di conoscenze e competenze in ambito di Cittadinanza e Costituzione in modo generico a tutti i docenti. L’educazione alla cittadinanza, quindi, non ha un confine ben definito, ma fluttua tra storia, filosofia o italiano.
Perché rendere autonoma l’educazione civica?
La scuola, come luogo di formazione degli individui fin dai primi anni di vita, si pone l’obiettivo di stimolare il senso civico, attraverso la didattica tradizionale e l’ausilio di nuovi strumenti. La formazione di buoni cittadini passa attraverso lo studio consapevole dei valori fondanti della nostra società, come la partecipazione, la corresponsabilità, la legalità, la democrazia e la tutela del bene comune.
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Punti di raccolta firme
Come e dove firmare
I cittadini possono rivolgersi al comune di residenza per conoscere gli uffici preposti alla raccolta delle firme. È anche possibile inviare ad Anci foto e testimonianze video sulle ragioni per firmare. Possono sottoscrivere la proposta solo i cittadini italiani (compresi i residenti all’estero) che hanno raggiunto la maggiore età. Questi dovranno essere muniti di un documento d’identità in corso di validità.
Anche Napoli e alcuni comuni della provincia si sono attivati, prevedendo punti di raccolta firme presso i loro uffici. Gli enti interessati invitano la cittadinanza a partecipare all’iniziativa. Ciò nell’ottica di stimolare anche a livello locale il dibattito sul senso civico. Segnaliamo di seguito le sedi più vicine cui recarsi (anche per i non residenti).
Punti di Raccolta Firme presso il comune di Napoli:
- Segreteria generale di Palazzo San Giacomo – P.zza Municipio (lun/ven – ore 9:00/13:00)
- I^ Municipalità – P.zza S. Maria degli Angeli, 1 (lun/ven – ore 8:30/14:00)
- II^ Municipalità – P.zza Dante, 93 (lun/mer/ven – ore 8:30/14:00)
- II^ Municipalità – C.so Garibaldi, 394 (mar/gio – ore 8:30/15:30)
- III^ Municipalità – Via Lieti a Capodimonte, 97 (lun/ven – ore 9:00/13:00)
- IV^ Municipalità – Via Gianturco, 99 (lun/ven – ore 8:30/14:00)
- V^ Municipalità – Via Morghen 84 (mar/gio – ore 10:00/13:00)
- VI^ Municipalità – Via Tripaldi, 64 (lun/ven – ore 8:30/14:00)
- VII^ Municipalità – Piazzetta del Casale, 6/7 (lun/ven – ore 8:30/14:00)
- VIII^ Municipalità – Largo della Cittadinanza Attiva, 15 (lun/ven – ore 9:00/15:00)
- IX^ Municipalità – P.zza Giovanni XXIII, 2 (lun/ven – ore 10:00/13:00)
- X^ Municipalità – Via Acate, 65 (lun/ven – ore 9:00/13:00)
Il comune di Pomigliano d’Arco non ha ancora aderito all’iniziativa. Presto sarà possibile firmare presso il comune di Casalnuovo. Per il momento nell’hinterland è possibile firmare:
- Presso il comune di San Vitaliano:
Ufficio Consiglieri del comune, Piazza Leonardo da Vinci
lun – ore 11:00/13:00 e mar – ore 9:00/10:00; gio – ore 16:00/17:00 e ven – ore 9:00/13:00
Per leggere il testo completo della proposta o per maggiori informazioni, consultare il sito www.anci.it o scrivere all’indirizzo e-mail [email protected].