Effetti pandemia Sud – Secondo i dati Istat, il Covid-19 non ha solo provocato la morte di migliaia di persona, ma anche la chiusura di tantissime aziende. Secondo il resoconto dell’Istituto Nazionale di Statistica, il 48% delle aziende Meridionali sono a rischio chiusura mentre c’è un “arricchimento” delle aziende del Nord.
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Effetti pandemia sud: I dati Istat
Un anno e mezzo di crisi pandemica. Un anno e mezzo di Lockdown e zone rosse, di aziende chiuse e ristori inesistenti. Ad aggravare una situazione già di per se tragica, la mal gestione della campagna vaccinale e del Governo stesso. Un Governo che ha cambiato “timoniere” nel bel mezzo di una crisi, non solo pandemica, senza immediati benefici. Tutto ciò non ha fatto altro che aumentare il divario economico tra Nord e Sud Italia. A confermare la discrepanza, arrivano i dati Istat. Il documento, intitolato “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi – Edizione 2021“, mette in luce gli effetti della pandemia dal punto di vista economico territoriale. Le imprese sono state classificate secondo dei criteri di rischio che vanno da alto, medio-alto, medio-basso e basso.
“In Italia quasi la metà delle imprese, 48,5%, si trova nelle due fasce più alte di rischio. La loro distribuzione sul territorio regionale determina la presenza di 11 regioni con una situazione critica. Sette di queste sono nel Mezzogiorno, una al Nord e tre nel Centro Italia“. Questo è quanto riportato dai documenti che analizza anche l’occupazione. Un terzo degli occupati in Italia è infatti concentrata in aziende classificate in Alto e Medio-alto rischio. “Analizzando congiuntamente le informazioni su imprese e addetti, sono 6 le regioni ad Alto rischio operativo combinato, di cui cinque appartengono al Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Sardegna) e una al Centro Italia (Umbria)“.