Elezione Presidente Repubblica – Da lunedì 24 gennaio sono iniziate le votazioni per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica italiana. È uno degli eventi più importanti e significativi dell’intera nazione, se ne parla ormai da settimane. L’elezione del Presidente avviene ogni sette anni e segue un iter particolare, diviso in diverse fasi. I protagonisti non sono i cittadini, ma i loro rappresentanti, ossia i grandi elettori.
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Elezione Presidente Repubblica: la più alta carica costituzionale
Secondo l’articolo 83 della costituzione: “Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione, eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle D’Aosta ha un solo delegato”.
A seguito della riforma costituzionale approvata nel settembre 2020, l’assemblea che vota per eleggere il Presidente della Repubblica è formata da 1.009 membri, tra cui:
- 630 deputati;
- 321 senatori, includenti i senatori a vita;
- 58 delegati regionali.
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Elezione Presidente Repubblica: bastano due terzi dell’assemblea
Dopo i primi tre scrutini, nel caso in cui non sia stato ancora eletto un candidato, è sufficiente la maggioranza assoluta, cioè la metà più uno degli aventi diritto al voto.
La platea degli elettori è composta da tutti i parlamentari e dai 58 delegati regionali scelti dai consigli di tutte le Regioni.
Elezione Presidente Repubblica: regole e svolgimento
Elezione Presidente Repubblica – In tempi normali, la votazione sarebbe avvenuta nello stesso nello stesso momento per ogni elettore. Tuttavia, quest’anno le cose andranno diversamente a causa della pandemia da Covid.
Ci sarà un solo scrutinio al giorno, a partire dalle 15. Gli elettori vengono divisi per fasce orarie e in ordine alfabetico, in gruppi non più grandi di 50 persone. In questo modo, le cabine di voto e le superfici potranno essere sanificate tra un turno e un altro. I primi a votare sono i senatori a vita, seguono poi senatori, deputati e delegati regionali.
I parlamentari positivi al Covid, al momento, sono circa una trentina. Per loro è stato allestito un seggio in un parcheggio nei pressi della Camera dei Deputati.
Prima di iniziare lo scrutinio, viene effettuata la “chiama”. Si tratta di un appello per verificare la presenza di ciascun elettore e per chiamare al voto. Per chi non è presente alla prima, viene effettuata anche una seconda chiama.
Dopo essere stato eletto, il nuovo Presidente presta giuramento nel giro di qualche giorno.
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Presidente della Repubblica: il vocabolario delle elezioni


Elezioni Presidente Repubblica – Entrando nel mondo delle elezioni del Presidente della Repubblica, si ha a che fare con una terminologia particolare. Tra i lemmi più ricorrenti vi sono:
- Lo scrutinio, ossia l’operazione che riguarda il voto vero e proprio. Ve ne sarà uno al giorno;
- La chiama, ovvero l’appello utile a chiamare al voto ciascun grande elettore;
- I grandi elettori, cioè tutte le persone chiamate a votare per l’elezione del Presidente della Repubblica. Ne sono 1.009;
- Il catafalco, ossia la cabina di legno e velluto in cui viene compilato il voto in gran segreto;
- L’insalatiera, vale a dire l’urna in cui i parlamentari depositano le schede. È fatta da vimini e nastri di raso verde;
- Lo spoglio, cioè la conta e la verifica dei voti;
- I franchi tiratori, ovvero i parlamentari che votano diversamente dal proprio partito;
- Il quorum, o il numero necessario di voti per eleggere un nuovo Presidente;
- Kingmaker, ossia il leader politico che crea consensi attorno alla figura da far eleggere come Capo dello Stato.