Emergenza Covid-19, i tabacchi possono scegliere se chiudere

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Con l’emergenza Covid-19 il Governo ha messo a punto negli ultimi giorni una serie di decreti volti a ridurre i contagi da Coronavirus. Di particolare importanza è il decreto #IoRestoaCasa dell’11 marzo, e il successivo decreto “Cura Italia”, studiato per aiutare le famiglie e le imprese italiane in un momento di grande difficoltà sanitaria. Con il decreto  #IoRestoaCasa il Governo ha predisposto la chiusura, su tutto il territorio nazionale, di diverse attività commerciali a eccezione di negozi di prodotti alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, bar e punti di ristorazione nelle aree di servizio stradali e autostradali. Restano aperti anche i negozi di prima necessità come le tabaccherie. Queste però da oggi potranno scegliere se restare aperte o chiudere.

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Emergenza Covid-19: cosa cambia per i tabacchi?

emergenzaRestano aperti quindi i tabacchi. Una circolare del 17 marzo, a firma di Marcello Minenna, nuovo direttore dell’ Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, indirizzata alla Federazione Italiana Tabaccai, lascia però ai rivenditori la scelta sulla chiusura dell’attività, al fine di contenere il contagio, predisponendo quanto segue:

  • Il titolare dell’esercizio di tabaccheria può chiudere o ridurre l’orario di apertura anche nei luoghi dove non ci sono casi sintomatici o patologici accertati;
  • I titolari che decidono di sospendere l’attività devono comunicare la decisione all’Ufficio dei Monopoli del territorio competente;
  • Alla comunicazione deve essere allegata una autodichiarazione con la quale si notifica all’autorità competente il fine precauzionale della decisione per l’emergenza sanitaria;
  • Il servizio di distribuzione deve in ogni caso essere garantito. Il rivenditore deve preoccuparsi quindi di rifornire l’apposito distributore. Se ciò non può avvenire o nel caso in cui il distributore non sia funzionante, il rivenditore dovrà esporre un avviso e indicare i distributori attivi più vicini.

Inoltre le associazioni di categoria devono assicurare una turnazione per garantire ai cittadini l’apertura degli esercizi facilmente raggiungibili.

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Emergenza Covid-19: orari ridotti per i tabacchi

Chi invece vuole rimanere aperto ma ridurre l’orario deve:chat virus, emergenza

  • Comunicare all’Ufficio dei Monopoli del territorio competente gli orari di apertura e di chiusura;
  • Esporre agli utenti l’orario di apertura e di chiusura producendo un’autocertificazione che attesti l’impossibilità di seguire l’orario ordinario. Le ore di attività non devono essere inferiori alle cinque giornaliere.
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Ma cosa intendiamo con negozi di prima necessità?

Per evitare l’avanzare del contagio da Coronavirus, il Governo con il decreto #IoRestoaCasa ha predisposto la sola apertura dei negozi di prima necessità oltre ai negozi per alimenti e farmacie e parafarmacie. Ma cos’è un “negozio di prima necessità”?  Vediamo insieme i più importanti:

  • Esercizi per attrezzature di telecomunicazioni, elettronica e elettrodomestici;
  • Commercio al dettaglio di attrezzature informatiche;
  • Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici e materiale elettrico e termoidraulico;
  • Commercio al dettaglio di carburante;
  • Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione;
  • Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici;
  • Negozi di articoli igienico-sanitari;
  • Profumerie e negozi di igiene personale e per la casa;
  • Ottiche;
  • Lavanderie.

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