La notte dell’Epifania, tra il 5 e il 6 gennaio, è davvero speciale. Sul Presepe compaiono i Re Magi con i loro doni. La Befana svolazza nel cielo, di casa in casa, per portare dolci a tutti i bambini buoni. È una notte in cui si fondono sentimenti contrastanti. C’è la gioia di ricevere dolci e regali e la malinconia delle vacanze natalizie che finiscono. L’Epifania è un evento singolare, che unisce religione e leggenda, fede e tradizione popolare, mito e storia. A Napoli, in particolar modo, la festa assume toni, colori e sapori davvero unici.
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Epifania: religione e leggenda
Tutti sanno che celebrare l’Epifania significa ricordare l’arrivo dei Re Magi alla grotta di Gesù Bambino. Vi arrivarono guidati dalla stella cometa, portando i loro famosi doni: oro (simbolo di regalità), incenso (simbolo di divinità) e mirra (simbolo di umanità).
Non tutti conoscono, però, la leggenda che si intreccia all’evento religioso. La tradizione popolare racconta che, lungo la strada, i Re Magi chiesero indicazioni a una vecchietta. La invitarono a seguirli ma lei rifiutò l’invito. Tornata a casa, però, si pentì della sua scelta. Preparò un cesto di dolciumi e cominciò a vagare per le strade. Bussava ad ogni porta e lasciava dolci a ogni bambino che incontrava, sperando che tra loro ci fosse il piccolo Gesù.
Si narra che ancora oggi la Befana giri per il mondo portando regali a tutti i bambini. Forse per farsi perdonare del rifiuto, forse con la speranza di incontrare, prima o poi, il Messia.
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Epifania: sacro e pagano
I pagani credevano che, dodici giorni dopo il solstizio di dicembre, Diana (dea della cacciagione e della vegetazione) vagasse per i campi per renderli fertili. In quell’occasione, i Romani erano soliti scambiarsi doni come augurio per l’anno nuovo.
A partire dal IV secolo d.C. la Chiesa Romana iniziò a condannare tutti i riti pagani. Tra questi, si provò a cancellare anche quello della dea Diana. Nonostante i numerosi tentativi di censura, questa figura entrò a far parte del mondo cristiano. Assunse però un nuovo aspetto: quello di una vecchietta gentile portatrice di doni. Dalla festa romana in onore di Diana si passò quindi alla festa della Befana dei giorni nostri.
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La Festa della Befana a Napoli
Una delle tradizioni più amate dai napoletani è quella di “fare la calza” a Piazza Mercato. È una delle piazze più belle e antiche di Napoli, dominata dalla splendida Basilica del Carmine. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio si popola di bancarelle straripanti di dolciumi e giocattoli. I negozi restano aperti per tutta la notte. Giungono in città cittadini e turisti da tutto il mondo. In questa occasione, oltre ai dolci, è possibile assaggiare il tipico street food napoletano, servito da furgoncini e bancarelle che costellano la piazza. Pizza fritta, panini napoletani e anche il classico “bror’e purpo” (il brodo di polpo) scaldano l’entusiasmante passeggiata tra balocchi e profumi.