Esame avvocato 2022, risultati e polemiche sulle percentuali e sulle modalità d’esame. I dati degli esaminati a questa tornata iniziano a tornare in linea con il periodo pre – covid. Ma le polemiche restano, soprattutto sulle modalità di valutazione. L’obbligatorietà, poi, di portare sia civile che penale nel complesso dei due esami continua a destare preoccupazione. Soprattutto nei promossi.
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Esame avvocato 2022: le modalità della prima prova
Il parere unico orale, tuttavia, vede una contrazione significativa del tempo di studio. Per creare una scaletta, valutare il parere, individuare tutte le norme e scrivere il candidato, prima, aveva sette ore a disposizione. Ora la fase di studio è limitata in appena trenta minuti. Con la conseguenza necessaria per cui, se si sbaglia a inquadrare la fattispecie nei primissimi minuti, la prova sarà del tutto errata.
Questo cambiamento ha reso più semplice per alcuni, e più complesso per altri, lo svolgimento dell’esame. L’assenza di una assoluta e meccanica oggettività nell’esame sembra creare mal di pancia a molti, che continuano ad essere scontenti della modalità d’esame.
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Esame avvocato 2022: i risultati
Al contrario, maglie nere per Caltanissetta e Trieste, con solo il 25% di promossi. Meno peggio Genova (28%), Salerno (29%) e Cagliari (31%). Delle tre corti d’Appello maggiori (Roma, Milano e Napoli), come sempre maglia nera per Napoli, che si trova con il 68% di bocciati. Vanno meglio Milano e Roma, rispettivamente con il 45% e il 47% di promossi.
Dopo questa prima scrematura, ora si attendono gli orali classici per confermare (o ridurre) queste cifre.
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Esame avvocato 2022: cosa accadrà ora
Da settembre, poi, inizieranno gli appelli ordinari. I candidati dovranno affrontare un orale di sei materie: un “diritto sostanziale” obbligatorio (diritto civile se si è scelto diritto penale al parere e viceversa), una procedura obbligatoria, a scelta tra processuale civile e processuale penale, deontologia forense obbligatoria e altre tre materie a scelta.
Tra le più gettonate, diritto costituzionale, internazionale privato, diritto dell’unione europea e diritto ecclesiastico. Ma non mancano persone che scelgono diritto commerciale, diritto tributario, diritto del lavoro o altre discipline più complesse simili.
Come ogni anno, migliaia di candidati sono nelle mani delle sottocommissioni. Tra commissioni “clementi” e commissioni “impassibili”, ciò che rimane è tanto studio estivo e speranza,