Fase 2, ristorazione ai blocchi di partenza: come si presenteranno i locali?

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Con l’inizio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, la ristorazione è pronta a ripartire con i dovuti accorgimenti. Per i locali, d’ora in avanti, le parole d’ordine saranno igiene e sicurezza. Le cene al ristorante avranno un sapore diverso. Il settore alberghiero dovrà adattarsi alle nuove direttive e affrontare nuove esigenze. La Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) si dichiara pronta alla riapertura delle attività.

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Fase 2: pronti a cambiare le nostre abitudini

fase 2Attualmente possiamo usufruire del servizio d’asporto. Per una cenetta al ristorante c’è ancora da attendere. La data prevista per la riapertura di bar e ristoranti è il primo giugno 2020. Il presidente della FIPE, Lino Enrico Stoppani, dichiara che il mondo della ristorazione è pronto a ripartire. È evidente, però, che fino a quando saranno in vigore le misure di distanziamento sociale, la funzione degli esercizi sarà ridotta.

Per i locali sono previste nuove regole:

  • Distanziamento tra i tavoli;
  • Mascherine e monitoraggio quotidiano delle condizioni di salute per i dipendenti;
  • Accessi differenziati per i clienti in entrata e per quelli in uscita;
  • Saranno preferibili i pagamenti digitali da effettuare al tavolo;
  • Pulizia e sanificazione dei locali;
  • Gel igienizzante a disposizione di tutti.

Fase 2: il futuro dei Pubblici Esercizi

fase 2Locali, bar e ristoranti avranno, quindi, un aspetto diverso. Per la riapertura i ristoratori dovranno impegnarsi a rispettare un protocollo FIPE di ben 35 pagine.

Viste le nuove condizioni di lavoro, il presidente Stoppani ha richiesto un aiuto dallo Stato. Infatti, sono circa 50.000 le imprese che rischiano di non riaprire. La FIPE chiede dunque che la Fase 2 sia accompagnata da provvedimenti mirati a tenere in vita la qualificata rete dei pubblici esercizi, con il loro grande valore, anche sociale. Questo anche nell’ottica di evitare la dispersione di professionalità e l’infiltrazione della criminalità.

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#RisorgiamoItalia: i ristoratori in protesta

fase 2Il presidente della FIPE Stoppani confida, quindi, in calibrati interventi in aiuto del sistema turistico italiano provenienti dal governo. Quel che occorre è un piano di investimenti a supporto della domanda, con la semplificazione delle regole e un’innovazione delle politiche. 

Intanto, in attesa dell’inizio della Fase 2 e della riapertura dei locali, la sera del 28 aprile i ristoratori hanno deciso di unirsi con un flashmob social. Uniti dall‘hashtag #RisorgiamoItalia, hanno aperto le serrande e acceso le luci dei propri locali per protestare il rinvio della data di apertura prevista inizialmente a metà maggio. Il 29 aprile i proprietari delle attività hanno consegnato simbolicamente le chiavi dei propri esercizi ai sindaci delle città. Un gesto che rimarca la drastica situazione che si trovano ad affrontare. Attualmente, infatti, si calcola una perdita di circa 86 miliardi sul fatturato annuo.

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