Quasi quotidianamente i notiziari riportano fenomeni di femminicidio. Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione e le continue lotte per la parità di genere, il numero di donne vittime di violenza è sempre molto alto. Secondo i dati ISTAT, solo nel 2021 le donne vittime di omicidio volontario sono state 104. Dati sconcertanti quelli che ci vengono posti, che devono far riflettere su quanto la società di oggi sia marcia. E non parliamo solo di quella italiana, anche se molti media tendono quasi a circoscrivere il problema a una arretratezza su alcune questioni sociali che viene considerata tipica del nostro paese.
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Femminicidio, tra le prime cause di morte per le donne
Il femminicidio è la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 44 anni, nel mondo. L’Italia non fa eccezione. Circa una donna su tre, infatti, ha subito una forma di violenza. Non si parla in effetti di solo omicidio – la forma più grave – ma anche di stalking, violenza psicologica e abusi fisici.
Sono circa 7 milioni le donne in Italia che hanno subito violenza:
- Nel 62,7% dei casi di stupro si tratta di partner o ex partner;
- Nel 76,8% dei casi di molestie sessuali si tratta di sconosciuti.
I dati sono dati Istat aggiornati al 2021 (sono quadriennali, quindi i prossimi li avremo nel 2025). Li ha pubblicati il Ministero della Salute.
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Italia: i dati sul femminicidio
Dalla comparazione dei dati ISTAT sugli omicidi, in un arco temporale di circa 25 anni (1992 – 2016), si evince che mentre gli omicidi di uomini sono notevolmente diminuiti, quelli delle donne sono rimasti invariati nel tempo. Un dato che, oltre a modificare il rapporto tra i sessi, indica come per le donne, in particolar modo in ambiente domestico e familiare, la situazione resti quasi invariata. Proprio l’ISTAT ha indicato che, nel 2021, nell’81,2% dei casi l’omicida era un conoscente molto vicino alla donna.
Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139 (45,9% del totale),
39 uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner
(57,8% nel 2020 e 61,3% nel 2019).
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Femminicidio: numeri dal mondo
Aumentano anche le denunce di molte donne, supportate da diverse organizzazioni antiviolenza. Allo stesso tempo, però, in troppe restano nell’ombra e nella paura di dover affrontare il giudizio.
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Cambiamenti
Molte denunce restano tuttavia inascoltate ed è qui che entrano spesso in gioco i centri antiviolenza, in costante aumento. Si tratta di luoghi in cui vengono accolte le donne che hanno subito violenza, rifugi in cui è possibile intraprendere un percorso di liberazione.
Femminicidio in Italia, gli ultimi dati (molto controversi)
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Ma allora, come sta messa l’Italia in quanto a femminicidi? Ecco, qui arriva un problema non da poco, perché i dati dicono due cose opposte. Se da una parte, come dice Repubblica, prendendo i numeri in valore assoluto l’Italia è al terzo posto in Europa per quanto riguarda i femminicidi, dall’altra, come dicono Istat ed Eurostat, l’Italia è invece al quart’ultimo posto se consideriamo i femminicidi in rapporto al totale della popolazione (siamo il terzo paese più popoloso d’Europa), in una situazione assai migliore di Lettonia e Lituania, prime in classifica, ma anche di Germania a Francia.
A chi credere, quindi? La verità è che, per quanto riguarda i femminicidi, i dati affidabili sono pochi e non armonizzati. Per questo l’Onu ha approvato, a marzo scorso, un nuovo quadro statistico per i femminicidi, applicabile da tutti gli stati membri. Basterà ad avere dati più chiari? Lo sapremo dalle prossime rilevazioni.