Manca ormai poco alla 144esima edizione della Festa dei Gigli di Brusciano. L’amatissima festa si terrà l’ultima settimana d’agosto, secondo la tradizione. Più precisamente si svolgerà da mercoledì 21 a martedì 27 agosto, con la centrale Ballata dei Gigli in Onore di Sant’Antonio di Padova di domenica 25 agosto 2019. Parteciperanno 5 Comitati con i rispettivi Gigli: Croce, Gioventù 1985, Lavoratori, Ortolano 1875 e Passo Veloce. La festa, però, affonda le sue radici in epoche antiche. Interessa inoltre più comuni dell’entroterra vesuviano, con curiose analogie e differenze tra i vari paesi.
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I Gigli: gli obelischi di legno
I Gigli sono enormi obelischi di legno dal peso complessivo di oltre 25 quintali per circa 25 metri d’altezza. L’elemento portante è la “borda”, un’asse centrale su cui si articola l’intera struttura. Lo scheletro del Giglio è sempre in legno. Cambia invece l’aspetto esteriore: viene ricoperto e decorato con cartapesta, stucchi, gesso, polistirolo o altri materiali secondo temi religiosi, storici o d’attualità.
Inizialmente, dopo la costruzione, i Gigli non venivano mossi. Col tempo si cominciò a trascinarli e poi si arrivò a sollevarli e manovrarli a spalla con l’ausilio di addetti al trasporto. Si tratta dei forzuti alzatori, o in gergo cullatori (in dialetto “cullature”), nome che deriva probabilmente dal movimento oscillante prodotto, simile all’atto del cullare. L’insieme dei cullatori (in media oltre 100 persone per Giglio) prende il nome di “paranza”.
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Festa dei Gigli: l’origine nolana
Si racconta che il vescovo Paolino si recò in Africa per la liberazione di alcuni nolani resi prigionieri a seguito delle invasioni di Alarico I, Re dei Visigoti, nel 410 d.C. Li riportò a casa con una barca che approdò a Torre Annunziata.
La leggenda narra che la città abbia accolto il vescovo al suo rientro con dei fiori, dei gigli per l’appunto. Si dice inoltre che tra la popolazione festante ci fossero anche i rappresentanti delle otto corporazioni di arti e mestieri. Questo sarebbe il motivo per cui, da allora, durante la festa nolana si realizzano otto Gigli con una Barca. La festa è stata riconosciuta patrimonio culturale dell’Unesco nel 2013.
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Festa dei Gigli: la leggenda bruscianese
Durante la rituale processione del 13 giugno, zi’ Cecca lasciò cadere dei fiori e sedici ostie, dicendo che era tutto ciò che poteva offrire. Le sedici ostie si disposero come un cappellino sul capo del Bambinello, segno del gradimento del Santo. E rimasero attaccate sul suo capo per sei mesi, senza possibilità di staccarle. Da questo avvenimento miracoloso si dice sia nata la Festa dei Gigli a Brusciano. Il Giglio è, infatti, il fiore che Sant’Antonio da Padova stringe nella mano sinistra.
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Festa dei Gigli: la tradizione a Barra
La Festa dei Gigli è celebrata anche in altri paesi vesuviani e dovunque riscuote sempre tanta partecipazione collettiva.