Festa dei Gigli: le origini e il presente di una tradizione secolare

Devozione, storia e leggende della festa. Analogie e differenze della tradizione tra i vari comuni dell'entroterra campano

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Foto dalla pagina Facebook dei Volontari Bruscianesi 1978

Manca ormai poco alla 144esima edizione della Festa dei Gigli di Brusciano. L’amatissima festa si terrà l’ultima settimana d’agosto, secondo la tradizione. Più precisamente si svolgerà da mercoledì 21 a martedì 27 agosto, con la centrale Ballata dei Gigli in Onore di Sant’Antonio di Padova di domenica 25 agosto 2019. Parteciperanno 5 Comitati con i rispettivi Gigli: Croce, Gioventù 1985, Lavoratori, Ortolano 1875 e Passo Veloce. La festa, però, affonda le sue radici in epoche antiche. Interessa inoltre più comuni dell’entroterra vesuviano, con curiose analogie e differenze tra i vari paesi.

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I Gigli: gli obelischi di legno

FestaI Gigli sono enormi obelischi di legno dal peso complessivo di oltre 25 quintali per circa 25 metri d’altezza. L’elemento portante è la “borda”, un’asse centrale su cui si articola l’intera struttura. Lo scheletro del Giglio è sempre in legno. Cambia invece l’aspetto esteriore: viene ricoperto e decorato con cartapesta, stucchi, gesso, polistirolo o altri materiali secondo temi religiosi, storici o d’attualità.

Inizialmente, dopo la costruzione, i Gigli non venivano mossi. Col tempo si cominciò a trascinarli e poi si arrivò a sollevarli e manovrarli a spalla con l’ausilio di addetti al trasporto. Si tratta dei forzuti alzatori, o in gergo cullatori (in dialetto “cullature”), nome che deriva probabilmente dal movimento oscillante prodotto, simile all’atto del cullare. L’insieme dei cullatori (in media oltre 100 persone per Giglio) prende il nome di “paranza”.

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Festa dei Gigli: l’origine nolana

FestaAnche a Nola, a giugno, si celebra la grande Festa dei Gigli in occasione della festività patronale dedicata a San Paolino (vescovo di Nola, vissuto dal 354 a 431 d.C.). La nascita della festa è legata infatti proprio ad alcune vicende sorte attorno alla figura del Santo.

Si racconta che il vescovo Paolino si recò in Africa per la liberazione di alcuni nolani resi prigionieri a seguito delle invasioni di Alarico I, Re dei Visigoti, nel 410 d.C. Li riportò a casa con una barca che approdò a Torre Annunziata.

La leggenda narra che la città abbia accolto il vescovo al suo rientro con dei fiori, dei gigli per l’appunto. Si dice inoltre che tra la popolazione festante ci fossero anche i rappresentanti delle otto corporazioni di arti e mestieri. Questo sarebbe il motivo per cui, da allora, durante la festa nolana si realizzano otto Gigli con una Barca. La festa è stata riconosciuta patrimonio culturale dell’Unesco nel 2013.

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Festa dei Gigli: la leggenda bruscianese

FestaLe origini della Festa dei Gigli bruscianese si fanno risalire a un miracolo avvenuto a Brusciano il 13 giugno 1875. In questa data, Sant’Antonio da Padova guarì il figlio gravemente ammalato della popolana zi’ Cecca De Falco. La donna, devota a Sant’Antonio, per la guarigione del figlio aveva promesso al santo una testiera d’oro per il Gesù Bambino (che, nell’iconografia, egli reca sul braccio destro). In realtà, dopo la guarigione, la povera donna non poté assolvere l’impegno.

Durante la rituale processione del 13 giugno, zi’ Cecca lasciò cadere dei fiori e sedici ostie, dicendo che era tutto ciò che poteva offrire. Le sedici ostie si disposero come un cappellino sul capo del Bambinello, segno del gradimento del Santo. E rimasero attaccate sul suo capo per sei mesi, senza possibilità di staccarle. Da questo avvenimento miracoloso si dice sia nata la Festa dei Gigli a Brusciano. Il Giglio è, infatti, il fiore che Sant’Antonio da Padova stringe nella mano sinistra.

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Festa dei Gigli: la tradizione a Barra

FestaLa festa barrese nacque invece nella prima metà dell’800, quando il Giglio cominciò a essere trascinato sulla strada dai facchini sangiovannari. Erano chiamati così perché lavoravano come scaricatori nel porto di San Giovanni a Teduccio. Molti di questi erano originari di Barra e, data la loro forza fisica, erano stati ingaggiati a Nola come alzatori per la tradizionale Festa dei Gigli. Nel 1823 decisero di portare questa tradizione anche nel loro comune di appartenenza, associandola alla Santa protettrice di Barra, Sant’Anna. Dal 1840, la Festa dei Gigli barrese viene celebrata l’ultima settimana di settembre.

La Festa dei Gigli è celebrata anche in altri paesi vesuviani e dovunque riscuote sempre tanta partecipazione collettiva.