In Italia il 25 aprile è la Festa della Liberazione. A partire dal 1946, in questo giorno si celebra la fine del regime fascista e dell’occupazione militare nazista. Il 25 aprile è inoltre conosciuto come l’anniversario della Resistenza, la lotta coraggiosa dei partigiani contro i nemici nazi-fascisti. Fu allo stesso tempo una sanguinosa guerra di liberazione dallo straniero e un’aspra guerra civile.
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Festa della Liberazione: i Partigiani
Parallelamente cominciò la formazione delle forze della Resistenza. Inizialmente erano costituite da poche migliaia di uomini. Si trattava di antifascisti ed ex militari dell’esercito regio. Ben presto cominciarono a includere operai, contadini, giovani e gran parte della popolazione civile tanto da costituire un esercito di quasi 300.000 persone.
I partigiani agivano lontano dai centri abitati, privilegiando luoghi montuosi. Questi offrivano loro rifugi sicuri dove organizzare meglio attacchi ai presidi militari nemici. La Resistenza era coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionale. Il primo di essi sorse a Roma il 9 settembre 1943.
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Perché si festeggia il 25 aprile?
L’anno seguente, il 22 aprile del 1946, il governo italiano provvisorio guidato da Alcide de Gasperi emanò un decreto che definì il 25 aprile “festa nazionale”. In seguito, la legge n.269 del maggio 1949, presentata dallo stesso De Gasperi in Senato nel settembre 1948, rese la data definitiva.
La Festa della Liberazione dai nazisti è presente anche in altri Stati. In Olanda e Danimarca si festeggia il 5 maggio, in Norvegia l’8. In Romania invece è il 23 agosto. L’Etiopia, invece, festeggia il 5 maggio la fine dell’occupazione italiana verificatasi nel 1941.
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Il crollo del regime fascista
Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (che coordinava diversi gruppi della Resistenza nel Nord), il 25 aprile 1945 deliberò un ordine di insurrezione generale contro l’occupazione tedesca. Mussolini, travestito da soldato tedesco, tentò la fuga verso la Svizzera. Riconosciuto e catturato dai partigiani, fu giustiziato il 28 aprile nei pressi di Dongo sul lago di Como. Fu fucilato assieme all’amante Claretta Petacci e ad altri gerarchi. I loro corpi furono appesi a testa in giù ed esposti in Piazzale Loreto a Milano.