Feto aborto, due termini che da soli possono raccontare tanto. Due termini che hanno scisso e continuano a scindere il mondo degli adulti e non solo. E’ il caso di una liceale di Piacenza che ha da poco abortito. A scuola nel frattempo è in atto un progetto sull’inclusività. Eppure, ciò che trova al suo rientro sulla porta di classe sono solo insulti. “Io feto, tu aborto” ed il disegno di un feto grigio con scritto: “ho bisogno di af(FET)t(O)”. Questi solo alcuni dei raccapriccianti messaggi che la ragazza ha trovato al suo ritorno a scuola.
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Feto aborto: Gli insulti e i messaggi rivolti alla ragazza
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Feto aborto: I messaggi di solidarietà verso la ragazza
Risposte di solidarietà che giungono però anche dall’ambiente esterno alla giovane. “Sono sgomenta per tanta ignoranza e cattiveria nei confronti di una scelta ingiudicabile”. Dice l’avvocato e attivista Chaty la Torre. “Alla ragazza tutta la nostra solidarietà, fuori gli obbiettori da scuole e ospedali”. Grida invece la pagina Facebook: Non una di meno – Piacenza.
Era il 22 maggio 1978, quando l’Italia decise di depenalizzare e disciplinare la questione abortiva. Eppure da allora, culturalmente, non sembra essere cambiato così tanto.