Firenze professoressa condannata a 6 anni e 5 mesi di reclusione! A riportare la notizia sono state diverse agenzie di stampa che raccontano di come la sentenza di secondo grado abbia confermato la condanna per la professoressa che aveva avuto rapporti sessuali con il proprio alunno 15enne. Dal cui rapporto, tra le altre cose, aveva portato anche alla nascita di un figlio.
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Firenze professoressa condannata: la Corte d’appello conferma la sentenza
I giudici della Corte d’appello, quindi, non hanno fatto altro che confermare la sentenza di primo grado. Sentenza che, come riporta “Fanpage.it”, è stata emessa nel giugno 2021 dal tribunale di Prato. I giudici del tribunale di Prato avevano condannato la donna a 6 anni e 6 mesi di reclusione. In secondo grado la pena è stata ridotta soltanto di 1 mese. Al momento della condanna, come riporta il quotidiano, la professoressa era presente in aula insieme al marito. Quest’ultimo anch’esso imputato per il reato di falsa attestazione di stato; secondo l’accusa l’uomo si sarebbe attribuito la paternità dal bambino nonostante sapesse che la moglie lo avesse concepito con l’allievo. In sede d’appello, comunque, ha visto ribaltarsi la sentenza di primo grado ed è stato assolto.
Quando sono avvenuti i fatti? La vicenda descritta è avvenuta nel 2018. A quell’epoca il ragazzo era minorenne e la donna gli forniva delle nozioni private di inglese. In quest’arco temporale sono avvenuti i vari atti “sessuali”.
Le indagini sono iniziate a seguito di una denuncia fatta dai genitori del ragazzo.
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Firenze professoressa condannata: le testimonianze
Dettagli sul processo emergono dal quotidiano “La Stampa” che riporta alcune testimonianze che emergono dalle carte dell’inchiesta. In particolare, il quotidiano si sofferma sull’incontro tra la mamma dell’adolescente, l’istruttrice e la direttrice della palestra. La donna aveva chiesto all’istruttrice e alla direttrice un aiuto per organizzare un incontro con suo figlio per meglio comprendere la natura dei rapporti tra lui e l’accusata.
L’incontro si è poi svolto nell’ufficio e l’istruttrice chiede al ragazzo che tipo di rapporto c’è tra lui e la donna:
“Lui mi rispose che la sentiva perché lei frequentemente minacciava di ammazzarsi e quindi cercava di sostenerla e tranquillizzarla” racconta l’istruttrice. Gli dissi che era strano che parlasse con lui e non con uno psicologo”.
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Firenze professoressa condannata: la posizione della difesa
Il legale della donna accusata ha ribadito oggi in aula le posizioni della sua assistita, secondo cui:
“Ha fatto pressioni, ma non sessuali, cercava affettività. Sbagliata, malata, eticamente condannabile, ma affettività. L’allievo rispondeva con messaggi dettagliati ed espliciti, suggerendole di guardare dei video per eseguire meglio una prestazione richiesta. Non si ha a che fare con un soggetto passivo che subisce pressioni sessuali, lei lo faceva per sentirsi dire di essere amata. Sbagliando, ma quello voleva, essere amata”.
