Focolaio Covid tra i no Green Pass: dopo le proteste impennano i contagi

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Focolaio proteste green pass
Proteste no Green Pass a Trieste - Fonte: Youtube

Focolaio proteste Green Pass: dopo i vari scioperi organizzati in questi giorni nella città di Trieste, un preoccupante aumento dei contagi ha colpito il capoluogo friulano. Da settimane protagonista delle proteste contro la certificazione verde, Trieste ha registrato nella giornata di ieri ben 155 nuovi contagi. 243 in totale sono i nuovi casi spuntati in tutta la regione. Gli studiosi pensano ci sia un collegamento diretto tra la nuova impennata e le varie manifestazioni, spesso svolte con scarse misure di sicurezza a dispetto delle frequenti raccomandazioni istituzionali.

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Focolaio proteste Green Pass: a Trieste impennata di casi

focolaio proteste green passGià prima degli scioperi, la città rappresentava la peggiore d’Italia per l’incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti: ben 137 contro i 50 della media nazionale. Tra l’altro, nei giorni scorsi l’Assessorato regionale alla sanità esprimeva una certa preoccupazione per quanto stava accadendo nel capoluogo. Del resto, come comunicato dal vice governatore Riccardo Riccardi, i dati parlano chiaro: 155 nuovi contagi solo a Trieste; 57 nella provincia di Udine; 27 a Gorizia; 18 a Pordenone.

Tra i nuovi casi di Trieste il collegamento con il focolaio proteste Green Pass sembra essere piuttosto chiaro: dei protestanti, ben 46 hanno contratto il Covid. Una persona ha avuto necessità di ricovero ospedaliero. A confermarlo è Fabio Barbone, epidemiologo a capo della task force per l’emergenza Covid del Friuli Venezia Giulia. 

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Proteste poco sicure

no vax perquisizioni focolaio proteste green passSi tratta del focolaio più importante in regionedichiara Barbone -, che siamo riusciti a individuare dopo un processo di contact tracing abbastanza complesso da parte del dipartimento di Prevenzione di Trieste e Gorizia: continuiamo a farlo, sempre che le persone partecipino e condividano questa informazione”. “Questi dati – chiarisce l’epidemiologo – per me sono solo la punta dell’iceberg. Attendiamo ancora di scoprire il numero di casi a Udine e Pordenone. Tali contagi sono frutto di contatti stretti, a meno di un metro. A contribuire canti e urla”.

Durante i presidi no Green Pass, gran parte dei protestanti, a contatto ravvicinato, non indossavano la mascherina. Per di più, chiaramente, dichiaravano di non essersi vaccinati.

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