Polemica e tempesta contro Gasparri del aborto tra i primi disegni di legge che il deputato di FI ha depositato in Senato. La proposta modificherebbe il riconoscimento della capacità giuridica del nascituro. Ossia, acquisendo tale capacità al momento del concepimento e rendendo l’aborto un reato di omicidio. Tra le altre proposte: reato di maternità surrogata, restrizioni su cannabis e ripristino del 4 novembre come festività nazionale. Se è così che si comincia, la sentenza non aspetterà i posteri.
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Gasparri del aborto per riconoscere capacità giuridica del concepito: è bufera
L’alba del nuovo Governo è delle più tetre e oscure per le libertà e per i diritti civili. Le responsabilità della Destra sono molto alte, a tratti ardite. Le promesse fatte in campagna elettorale sono state tante, ma mantenerle appare già difficile. Non abbiamo ancora il nome del Presidente del Consiglio. Non abbiamo ancora i nomi dei ministri. Ma Maurizio Gasparri ha ben deciso di riprovarci. Di riconsegnare, per la terza volta, una proposta di legge anti aborto. 17 sono le proposte depositate in Senato dal deputato di Forza Italia. Tra le quali si fanno notare:
- Misure più severe sulla cannabis;
- Introduzione del reato di maternità;
- Istituzione della Giornata della vita nascente;
- Ripristino della festività nazionale, 4 novembre, per la firma dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale ( ndr 4 novembre 1918);
- Modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito.
L’ultimo punto è stato facilmente tradotto in del anti aborto. In campagna elettorale, Giorgia Meloni, rappresentando la Destra, ribadiva che non sarebbe stata intaccata la legge a tutela dell’aborto – 194/78 – e si sarebbe tutelata la libertà delle donne.
Una promessa che appare manchevole, dal momento che i primi passi del nuovo Parlamento si muovono verso questa direzione. Indignazione, sconcerto, orrore, finanche paura, sono le prime reazioni del popolo e dell’opposizione. “In Senato FI ripresenta il ddl per modificare l’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del nascituro. Questa è la destra che ha a cuore la libertà delle donne, la destra che dice che non toccherà la 194. Inaudito” afferma su Twitter Simona Malpezzi, capogruppo di democratici.
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Gasparri del aborto: perché verrebbe impedito il rispetto della legge 194/78?
“Il disegno di legge del senatore Gasparri ha un solo scopo: minare alla radice la legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Si svelano dunque le promesse da mercante di Giorgia Meloni. Non serve abrogare o modificare la legge sull’aborto, basta approvare il disegno di legge di FI e riconoscere il diritto alla vita del nascituro per vietare nei fatti la possibilità di abortire” su questa affermazione di Valeria Valente, senatrice PD, occorre porre l’accento. Di fatto, la proposta di Gasparri è di modificare l’attuale articolo 1 del codice civile che riconosce la capacità giuridica al momento della nascita. Il deputato di Forza Italia, invece, vuole spostare il focus sul momento del concepimento e non della nascita. Pertanto, in tal maniera, abortire varrebbe esattamente commettere un reato di omicidio.
In tal maniera, la tanto ripetuta tutela della legge che sostiene il diritto di aborto, la 194, non potrebbe essere applicata. In propria difesa, Gasparri ha chiarito: “Non mi illudo che si approvi il ddl, ma almeno che si apra una discussione. Il mio punto di caduta realistico è arrivare a una totale applicazione della legge 194. Insomma, auspico un punto di caduta intermedio. Ho tirato un sasso nello stagno, parliamone, discutiamo.” La sua è una proposta di legge presentata a ogni avvio di legislatura, in onore di Carlo Casini, fondatore del Movimento Pro Vita.
Quali che siano le motivazioni, poco importa. La preoccupazione del popolo resta elevata. L’Italia è in un momento storico delicato. I tassi di inflazione sono elevati, la recessione vicina. L’energia e le bollette, la disoccupazione, i redditi bassi. Tutte questioni giudicate prioritarie, ma in tal momento di prioritario, ancora una volta, è legiferare, sproloquiare, profanare i corpi delle donne. Di chi ha lottato per un diritto: il diritto di scelta.