Freddo Ucraina bambini, in centinaia rischiano di morire. Soltanto osservando il campo profughi di Sykhiv a Leopoli. Lì si trovano quasi quattrocento persone di cui almeno un centinaio sono bambini. Per questo l’emergenza freddo rischia di causare una vera e propria strage. Di fatto la temperatura è già arrivata a -2 gradi e tende sempre più a diminuire. Il problema è dato anche dalla mancanza di energia elettrica che deve essere sempre più razionata.
Si potrebbe chiamare così, anche se speriamo di non doverlo mai scrivere un titolo simile. “L’inverno delle stragi”. Potremmo forse ricordarlo così questo periodo del 2022. Il tutto a causa della mancanza di riscaldamento in molti luoghi a noi vicini. Uno su tutto quello del campo profughi di Sykhiv a Leopoli. Lì la temperatura, attualmente a -2 gradi, solitamente arriva a -20 gradi. In quel campo in questo momento si trovano 390 persone, di queste un centinaio sono bambini. Tutti provenienti dalle zone di guerra di Lugansk, Donetsk, Kershon e Kharkiv.
Freddo Ucraina bambini: il problema dei rifornimenti
Un gioco che, per chi conosce la storia, è solito della guerra, degli assalti. Tanto orribile quanto vile. Togliere i rifornimenti, impedire che provviste e viveri giungano a chi ne ha bisogno. Lasciare alla fame e al freddo (in questo caso) il compito di uccidere il nemico. Ma che nemico possono rappresentare centinaia di bambini? Eppure così sembra essere per i russi. Prima i bombardamenti alle città, poi alle infrastrutture energetiche. Tutto ciò significa che non possono spostarsi dal campo profughi dove si trovano e allo stesso tempo hanno difficoltà nel rifornirsi di acqua calda ed elettricità. Il tutto con l’inverno alle porte.
Freddo Ucraina bambini: il racconto di Laura Marmorale
Laura Marmorale, è la capomissione di Mediterranea Saving Humans. Da lei arriva l’appello al grande pericolo che il freddo può comportare a chi si trova nel centro profughi di Leopoli. “Attualmente la temperatura è di -2 gradi ma la popolazione ucraina ci racconta che è solo l’inizio dell’inverno” afferma. A questo si aggiunge un’altra problematica: “I campi profughi hanno ancora dei moduli estivi, ovvero strutture di plastica con pareti sottili”. Ai problemi derivanti dal freddo si aggiunge poi la carenza dei medici sul posto ed il rischio che, le infrastrutture ancora in piedi, possano congelarsi. Di fatto le tubature sono esterne e il freddo della notte rischia di interrompere i rifornimenti di acqua calda e potabile.