Palazzo Fondi Frida Kahlo, un connubio d’eccellenza. La pittrice messicana torna a Napoli in una mostra di passione e caos: un ritratto d’artista tra dipinti, fotografie e moda, momenti privati e dolore pubblico, un’esposizione intima di una donna rivoluzionaria. In occasione della prima data, abbiamo incontrato il curatore Antonio Arèvalo e l’artista Nicola Di Fiore. Due interviste e due punti di vista per mostrare i lati nascosti di una mostra tutta da ammirare.
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Palazzo Fondi Frida: l’artista rivoluzionaria in mostra
Palazzo Fondi Frida e rivoluzione, arriva a Napoli la mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro. Dopo il successo di Roma e Milano, il capoluogo campano ospiterà l’esposizione dall’11 settembre 2021 al 9 gennaio 2022. È un viaggio unico quello ideato dai curatori Alejandra Matiz, Antonio Arèvalo, Maria Rosso e Milagros Ancheita. Si tratta del ritratto intimo della vita di una donna e della passione vissuta tra dolore e amore.
Tra le sorprese della mostra ci sono citazioni sui muri, rievocazioni sentimentali, lettere dell’amato Diego Rivera, momenti privati catturati dall’amico e fotografo colombiano Leo Matiz, busti dipinti, quadri d’infanzia, rivisitazioni in moda e un film in 10D, Frida Kahlo – Il Viaggio.
Venerdì 10 settembre, l’esposizione ha aperto al pubblico con un vernissage. Una serata dedicata alla musa della libertà onorata con danze aeree curate da Funadanza Verticale e una toccante rielaborazione della vita dell’artista, il Frida Forever Exclusive Dragshow, eseguita da Nicola Di Fiore, Carlo Smeraldo e Luigi Billino, sotto la direzione artistica di Christian Addattilo.
Abbiamo intervistato l’artista Nicola Di Fiore, guida della mostra, e il curatore Antonio Arèvalo per scoprirne i dettagli.
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Palazzo Fondi Frida in scena, Nicola Di Fiore e la lotta ispirata all’artista
Che cosa ha ispirato la sua interpretazione della vita e delle passioni di Frida Kahlo e quale legame avverte con l’artista?
“Quando mi è stato proposto di organizzare un evento in un primo momento non ho pensato di mettere in scena il mio personaggio Miss Odette. Avevo in mente di chiamare altri artisti. Poi un giorno, alle sei del mattino, al risveglio avevo in mente quello a cui avete assistito. Mi sono detto “adesso devo farlo, devo omaggiare Frida”. Da tanti anni io e il mio compagno Christian viviamo secondo gli ideali che la gente non riesce a condividere: libertà e amore. Frida ha sempre vissuto seguendo questi principi, accettando di amare sé stessa, per amare gli altri. Con il mio compagno condivido una relazione poliamorosa, una forma d’amore. Questa è la nostra battaglia di libertà, la mettiamo in scena attraverso l’arte. Frida è stata la nostra musa ispiratrice, non potevamo che omaggiarla”.
In quanto guida di questa mostra ne conoscerà i segreti, cosa ci aspetta?
“Non aspettatevi gli eventi della vita biografica, in mostra c’è la vita emotiva di Frida Kahlo. È un’esperienza profonda, io l’ho vista per la prima volta completa stamattina. Sono rimasto colpito, vi posso assicurare che dietro c’è la volontà di liberare le anime delle persone. È una mostra molto emotiva. Oltre le opere, vedrete esposte la sequenza di amore, gioia e dolori della vita di Frida. Un percorso non diverso dalla vita di ognuno di noi”.
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Palazzo Fondi Frida Kahlo attraverso gli occhi di Antonio Arèvalo
Può raccontarci come ha ideato questo percorso tanto accurato e delicato?
“La difficoltà iniziale di accettare questo incarico della mostra è stata quella di pensare “cosa posso dire in più che non sia stato già detto su Frida?”. È un’artista internazionalmente conosciuta, tutti ne hanno un’opinione già formata. Ho deciso di affrontare il tema da un punto di vista diverso, far emergere Frida come donna. Una donna impegnata, lei era comunista. Una donna autonoma, indipendente, come donna che ha saputo trarre ispirazione dai suoi affetti. Provenivano da un mondo non altolocato, non colto, ma pieno di amore. Ecco un ritratto privato e intimo”.
Qual è la sua visione di Frida, la sua idea dell’artista?
“In questo caso è importante parlare dell’artista, più che di arte. Questa mostra pone al centro la potenza di Frida come visionaria. È stata capace di cogliere le contraddizioni della sua epoca e della società attraverso i suoi desideri. Ha colto sfumature che forse solo un’artista vera riesce a carpire, ma che non sono proprio dell’arte, quanto dell’artista. Qui la differenza sostanziale”.
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Frida donna forte e donna fragile: una donna umana
Cosa porterà con sé il visitatore?
“Spero che le persone riescano a portar via da qui quello che Frida era come persona, simile a tutti noi: il suo essere umana, con le sue sofferenze e i suoi desideri, un plus rispetto a una conoscenza nozionistica”.
Qual è la sua opera preferita, l’opera che racchiude il grande potere di Frida?
“L’opera che più amo è Las dos Fridas – Le Due Frida. Non soltanto nelle dimensioni, perché rispetto alle altre opere – dipinte prevalentemente quando Frida era coricata a letto, e quindi le dimensioni più ridotte – in questo caso parliamo di un’opera molto grande. È esposta al Museo d’arte moderna di Città del Messico. Frida rappresenta sé stessa in due visioni quasi opposte, ma al tempo stesso creano un’unica persona. C’è la Frida forte e la Frida ferita e debole che vede sé stessa e si riconosce in una doppia personalità che esprime l’anima di una donna nelle sue sfumature umane“.