Sono passati quasi due mesi dallo “scontro” Galli – Ascierto, durante la diretta tv della trasmissione Carta Bianca del 17 marzo 2020. Quella che avrebbe dovuto essere una discussione chiarificatrice su una nuova terapia e sui suoi effetti, diventò – e non senza critiche – una vera e propria battaglia mediatica dal tipico stampo “Nord contro Sud”. Da un lato, il prof. Massimo Galli, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive presso l’Ospedale Sacco di Milano, dall’altro, il dott. Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli. L’oggetto di dibattito fu il tocilizumab, farmaco anti-artrite che in una sperimentazione napoletana – condotta in collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera dei Colli e l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Pascale – stava dando buoni risultati sui pazienti affetti da Covid-19.
Galli e i “provincialismi”: lo scontro a Carta Bianca
Il prof. Galli, in risposta all’intervento di Ascierto circa il protocollo napoletano ottenuto sul tocilizumab, esordì: “Non facciamoci sempre riconoscere. Questa cosa viene da sperimentazioni in atto da diverso tempo in Cina. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il primo a usare questa cosa in Italia è stato sicuramente il collega Rizzi a Bergamo”.
Non sono pervenute ulteriori conferme di quanto detto dal professore. L’eccellenza napoletana tutt’al più rispose, con fatti alla mano: “Ci deve dare atto che il protocollo che al momento c’è è un protocollo dove ha lavorato l’Istituto Tumori di Napoli”.
Non mancò la sferzata di Galli, da cui poi sono scaturite le polemiche: “Sì, per carità. Peccato che lo stesso protocollo era già applicato da tempo in almeno 12 unità operative. Non esageriamo a fare provincialismi di varia natura.”
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Il Tocilizumab funziona
In particolare, specifica il motivo del suo intervento contro Ascierto: “Ero molto irritato con lui perché questa terapia non può essere spacciata per il toccasana che va bene per tutti”. In aggiunta riferisce: “Ascierto aveva trattato la bellezza di due casi e già tirava conclusioni […] Di lui mi aveva preoccupato il fatto che una questione che necessita di un approccio delicato, fosse diventata un’occasione di presentazione quasi autoreferenziale. Insomma, con troppe certezze sulla base dell’esperienza su due casi”.
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Ascierto: la sua posizione fin dall’inizio


Concentrando l’attenzione sulla posizione presa fin dai primi momenti dal dott. Ascierto, non possiamo che riportare l’intervista che ha rilasciato a noi di Informa Press, come testimonianza chiara e palpabile della sua assoluta imparzialità, oltre che dell’inesistenza di eventuali “autoreferenzialismi”. Va chiarito che la suddetta intervista fu svolta prima della diretta tv di Carta Bianca. Eccone qualche scorcio: “Il Tocilizumab è stato impiegato in due pazienti. Abbiamo iniziato il trattamento sabato 7 marzo presso il Cotugno […] Il trattamento è in diffusione: ho sentito colleghi del San Raffaele, di Brescia, di Fano, che hanno già iniziato. Stiamo cercando di costituire un coordinamento per poter avere dei dati che ci convincano dei risultati”. Il dottore ci aveva dunque chiaramente esplicitato eventuali collaborazioni anche al nord, oltre che chiarito la momentanea attesa di eventuali conferme.
Sono stati tanti i giornali – anche all’estero, perfino il New York Times – ad aver citato la terapia di Ascierto. E mai l’eccellenza napoletana ne ha fatto motivo di vanto, né una questione di “nord contro sud”. Ad oggi tuttavia, anche il Prof. Galli sembra distaccarsi dalla vicenda, confermando: “Ci sono dei motivi che hanno a che fare con una certa suscettibilità. Ma questo del Nord contro Sud è un elemento confondente ed è un peccato.”