Salvini e Pillon in polemica contro il Gay Pride, ma la polemica li annienta

0
2672
gay pride polemiche

Polemiche atroci sui Gay Pride di sabato scorso, che continuano e non si arrestano. Salvini e Pillon i principali generatori di polemiche. Accanto alle simbologie LGBT, infatti, il Pride ha visto come protagonisti le polemiche. Soprattutto contro una certa politica che è apertamente contro il riconoscimento di diritti civili, non divini, nei confronti delle persone non eterosessuali.

Ti consigliamo come approfondimento – Milano, aggressioni omofobe durante il week-end del Pride

Gay Pride polemiche: perché le parate dell’orgoglio LGBT

ddl zan manifestazione, gay pride polemicheLe parate del Gay Pride si ispirano sempre ai moti di liberazione dello Stonewall-Inn. Gente che si era definitivamente stancata di essere perseguitata per la propria condizione. Anche quando agivano in locali pacifici e appartati.

Il motto di allora, “We are everywhere”, stava a significare la comunanza umana e sociale degli omosessuali con tutti gli esseri umani. E che gli omosessuali fossero persone comuni, a volte anche in vista, era un pensiero eretico e non accettato.

Oggi il Gay Pride continua. Per non dimenticare e per lottare ancora per la parità dei diritti. Il tutto senza nascondersi dietro a falsi veli moralistici o ipocrisie. Come in tutta la società, ci sono ragazzi e ragazze disinibiti e altri più “pudichi”. Si va dall’avvocato cassazionista allo studente di terza media, dal sacerdote all’ateo.

Ti consigliamo come approfondimento – Manifestazione Vita 2022 contro i diritti civili: “I gay sono il problema”

Gay Pride polemiche: le “noie” di Salvini e Pillon

gay pride polemicheL’irriverenza è spesso la chiave principale dei pride, e lo dimostrano molti cartelli espliciti. Visti sia all’Umbria Pride che al Rivolta Pride.

Molta l’ilarità del web e segni d’approvazione. Ma non mancano neppure le critiche atroci. Per un cartello con su scritto “Meno Salvini più pom***i”, il leader del carroccio, in caduta libera, muove tutta la sua retorica cristianista, attaccando indirettamente un cartello, il suo autore e l’organizzazione siglata.

Pure Pillon, tirato in causa all’Umbria Pride, si scaglia contro l’evento e la comunità LGBT. Ad un “Meno Pillon, più Strap On”, risponde in maniera molto pesante. “Insulti, cori di vaffa, oscenità e violenti attacchi ai parroci dell’Umbria, trattati tutti da pedofili”.

E dopo la “Madonna” nuda di qualche settimana fa, irriverenza religiosa anche con la “crue” di Daniele Saglia, noto tiktoker arguto, sagace e senza peli sulla lingua.

Ti consigliamo come approfondimento – Le rifiutano l’affitto perché lesbica: scoppia il caso

Gay Pride polemiche: le reazioni e le riflessioni

oreo, gay pride polemicheAi post di Salvini e Pillon, i due più “violenti” in vista contro i Pride, si è scatenata una immensa solidarietà per il popolo delle parate dell’orgoglio. Scanzi, commentando Pillon, si interroga sull’autorevolezza dell’incravattato. Che credibilità possa infatti avere Pillon, che esulta per gli arretramenti dei diritti civili nel mondo, e non solo per quelli LGBTQIA+ non è noto. Il giornalista si addentra in teorie lanciate sui social, interrogandosi.

Su Salvini, molti ricordano e rievocano i post della “bestia”. Meno diretti, probabilmente, ma più offensivi e lesivi della dignità umana. E certamente poco cristiani, eludendo il comandamento cristiano dell’amore.

Rimane solo tanto polverone e fastidio, tra la gente civile. Al netto di esagerazioni in una parata, stigmatizzare una lotta per i diritti e fare una battaglia contro i diritti sembrerebbe generare disgusto.