Gerusalemme attentato, due esplosioni causano la morte di un ragazzo di 16 anni e 31 feriti. L’alto numero di morti è dovuto soprattutto alla scelta di uno dei due punti delle esplosioni. Ovvero una fermata degli autobus in un orario molto affollato. La città è dunque ora in stato di allerta. La Jihad rivendica gli attentati parlando di “operazioni eroiche”. Dall’Italia arriva la condanna a questi attentati da parte del Ministro degli Esteri, Tajani.
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Gerusalemme attentato: il racconto della vicenda
Due esplosioni, due ordigni, due luoghi distinti. Così si svolge l’attentato avvenuto oggi a Gerusalemme e rivendicato dalla Jihad islamica. Le due bombe sono state messe in due punti separati. La prima presso la porta occidentale della città, vicino ad una fermata degli autobus in un momento di grande folla. La seconda invece è stata fatta esplodere presso uno degli ingressi settentrionali, vicino al rione Ramot. Anche in questo caso durante un’orario di intenso passaggio. In seguito alle esplosioni è morto un giovane 16enne e 31 persone sono rimaste ferite.
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Gerusalemme attentato: morti, feriti e stato di allerta
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Gerusalemme attentato: la rivendicazione della Jihad e la condanna dell’Italia
A rivendicare gli attentati, definendoli “operazioni eroiche” è Daoud Shehab, un dirigente della Jihad islamica. Quest’ultimo infatti dice che gli attentati servono a ricordare che i luoghi santi islamici sono una “linea rossa” che non va oltrepassata. Inoltre aggiunge che le esplosioni sono un avvertimento per due dirigenti dell’estrema destra israliana (Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir). L’accusa è quella di aver fatto irruzione nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Per l’Italia invece a parlare è il Ministro degli Esteri Antonio Tajani che condanna l’attacco. “La violenza contro i civili è un atto criminale. Piena solidarietà al governo dello Stato d’Israele e alle famiglie delle vittime”.