Trans aggredita svenuta – Zahira, giovane di 21 anni, è stata pestata a sangue in un locale. Dopo l’aggressione, è stata lasciata da sola a terra, svenuta. A causa di uno sguardo di troppo, si è ritrovata a terra senza sensi e piena di fratture. “Mi aspettavo una reazione da parte di qualcuno. E beh, non dico che tutti sarebbero dovuti correre in mio soccorso. Ma un minimo di umanità”, ha dichiarato con amarezza Zahira.
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Trans aggredita svenuta: “Nessuno mi ha aiutata”
Trans aggredita svenuta – È successo a Catania, lo scorso 2 maggio. Zahira, a soli 21 anni, era uscita di casa per vivere un po’ di spensieratezza. Di origini mauriziane e transessuale, era a lavoro per riscattarsi a livello sociale. Così aveva deciso di andare a svagarsi in un locale. “Mi sono accorta che c’era questo ragazzo che mi stava fissando da 30 minuti e mi stava mettendo palesemente a disagio. Così ho deciso di chiamare una mia amica e raccontarle tutto. Dal momento in cui ho guardato questo ragazzo, lui si è avvicinato e mi ha chiesto che cosa stessi guardando. Mi ha pestato a sangue, lasciandomi per terra svenuta. Mi ha pestata ancora e poi è scappato”. Così ha raccontato Zahira a “Fanpage”. Quel che è peggio, è che nessuno è intervenuto per fermare l’aggressione. “Mi aspettavo una reazione da parte di qualcuno. E beh, non dico che tutti sarebbero dovuti correre in mio soccorso. Ma un minimo di umanità”, ha dichiarato con amarezza.
Il giorno dopo, al risveglio, Zahira aveva la mascella fratturata, tendini rotti e occhio gonfio. “Non è normale che questi fatti accadano nel 2021. E tutti quanti continuano a ripeterlo come se le cose stessero andando avanti e invece non sembra. Dunque, abbiamo bisogno di questa legge Zan”, ha affermato la giovane.
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Trans aggredita svenuta, Arcigay: “Urgente approvare DDL Zan”
Trans aggredita svenuta – Riguardo al suo passato, Zahira ricorda solo tanto dolore. La sua famiglia non ha mai accettato il suo cambiamento di sesso. “Se prima non venivo buttata fuori di casa perché adesso sono transessuale mi buttavano fuori perché avevo fatto coming out come uomo gay. Ho dormito per strada varie volte per colpa di mio padre. Mi ha anche picchiata un sacco di volte. Sono fiera della donna che mi ha reso. Perché tutte le volte che mio padre ha cercato di mettermi i piedi in testa, io mi sono sempre rialzata. E sono la persona che sono adesso anche grazie a queste cose che mi hanno formata. Anche questa aggressione che è successa mi aiuterà a diventare una persona più forte”, ha raccontato Zahira.
Dopo l’accaduto, l’Arcigay di Catania si è subito mobilitata. “Abbiamo offerto il nostro supporto psicologico e legale a Zahira. Questo ennesimo atto di violenza verso una persona della nostra comunità è la prova di quanto sia urgente l’approvazione del disegno di legge Zan contro l’omobilesbotransfobia, misoginia e abilismo. Un paese civile non può permettersi casi di violenza come questi. Se ci fosse stato il disegno di legge Zan, sicuramente sarebbe stato applicato l’aggravante d’odio transfobico. In questo caso invece non si potrà applicare e quindi seguirà tutt’altro iter con punizioni più miti. Se ci fosse stata la legge l’aggressore sarebbe stato sia punito che educato”. Queste sono state le parole di Armando Caravini, presidente Arcigay di Catania.