Giulia Tramontano autopsia sul corpo della giovane rivela come la giovane sia stata accoltellata ben 37 volte e che quella fatale sia stata una coltellata al collo che le ha reciso la carotide.
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Giulia Tramontano autopsia: le 37 coltellate sul corpo
A diverse settimane dal ritrovamento del cadavere arrivano le prima analisi sul corpo di Giulia Tramontano. Dal primo referto dell’autopsia si è certificato che Giulia sia stata raggiunta da 37 coltellate. Sembrerebbe che quelle fatali siano state quelle al collo che hanno reciso la carotide della giovane donna provocandone il sanguinolento e la morte. Secondo il referto nessuna della coltellate ha raggiunto il ventre della donna e quindi il feto, il numero delle coltellate maggiore è stato ritrovato sulla schiena e sul volto. L’aggressione sarebbe avvenuta nella parte superiore del corpo, ferendo la donna al volta e al petto, provocandone anche la perforazione di un polmone. Il ventre però sembrerebbe essere privo di segni di violenza.
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Giulia Tramontano autopsia: nessun segno di difesa
L’istituto medicina legale di Milano ha inoltre constatato come la giovane durante l’attacco da parte del fidanzato non sembra essersi difesa. Non ci sono segni di lesioni difensive, segno che la donna non sia riuscita o non abbia voluto difendersi dal suo aggressore. Inoltre test tossicologici e entomologici sono stati effettuati sulla ragazza, ma sembrano essere risultati tutti negativi.
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Giulia Tramontano autopsia: l’ipotesi del travaglio
I risultati degli esami non sono ancora finiti. Nello studio legale presenti anche il padre della vittima e il suo avvocato. Sembrerebbe che al momento l’ipotesi che si vuole verificare è se la donna durante l’omicidio fosse entrata in travaglio. Se l’ipotesi sarà verificato il capo d’accusa di Impagnatiello potrebbe ulteriormente aggravarsi. “Non sappiamo se sotto lo stress dell’azione omicidiaria ci possa essere stato un impulso di incremento, per esempio dell’ossitocina. Se fosse iniziato il travaglio ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione”.
