Napoli, sta per laurearsi, ma la Federico II lo rimanda alle superiori: “Deve rifare tutto da capo”

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Ragazzo precipita tetto scuola

Giuseppe laurea maturità – Sembra la trama del film “Immaturi”. In realtà è la situazione paradossale di un giovane italiano. A un passo dalla discussione della tesi di laurea, rischia di vedere tutto crollare.

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Giuseppe Laurea Maturità: la storia assurda di un ventiseienne

De Luca tamponi gratuiti, scuola dati contagio, studente ombrello, bianchi scuola, napoli genitori denunciatigiuseppe laurea maturità; Siamo in Campania. Provincia di Napoli. Per la precisione, Poggiomarino, ridente cittadina nel sud del napoletano, come racconta il settimanale Avvenire. Giuseppe, un giovane di 26 anni, è felice e concentrato. Ha praticamente ultimato il corso di studi universitari. Sta ultimando la sua tesi: Storia del Mezzogiorno. Si confronta attivamente con il relatore sugli stralci dei capitoli. Continua ad approfondire contesti, ambienti, temi, dinamiche sociali ed economiche interne ed esterne. Poi il fulmine a ciel sereno: deve rifare la maturità. Ma come? Uno studente brillante dell’ateneo Federico II non può laurearsi? Perché?

La storia di Giuseppe inizia alla fine delle superiori, nell’Istituto Tecnico Industriale “Enrico Fermi”. Quarta superiore superata con successo.  Un primo quadrimestre dell’ultimo anno molto positivo e nessun segnale di calo nel rendimento. Probabilmente poi, complici dei rapporti deteriorati con i docenti, il giovane Giuseppe viene bocciato. Non ammesso alla maturità. Uno smacco ingiustificato. Ricorso al TAR, che ritiene ingiustificata la non ammissione e gli consente di partecipare agli esami di Stato. Partecipa, sì, ma in conflitto con i membri interni della commissione d’esame. Una commissione che fa contro di lui una vera guerra di nervi. A seguito dell’esame risulta bocciato.

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Giuseppe Laurea Maturità: la rinascita in Università

PCTO scuola lavoro, maturità 2022, giuseppe laurea maturitàAltro ricorso al TAR. La giustizia amministrativa gli consente l’iscrizione con riserva all’università Federico II di Napoli. Corso di Storia, il suo sogno.

Mentre il contenzioso procede lentamente e si sposta al Consiglio di Stato, Giuseppe è alle prese con le materie umanistiche. Supera senza intoppi gli esami del Triennio. La vecchia storia delle Superiori sembra superata ma si ripresenta puntuale al momento di discutere la prima tesi.

Serve un altro pronunciamento del Tar per discutere il suo elaborato e, poi, iscriversi alla Magistrale, dove il percorso procede liscio. Nel frattempo, nel 2019, nel mezzo del percorso della Magistrale, Giuseppe su suggerimento di docenti universitari e assistenti consegue anche un diploma di maturità privato. Questo nel caso servisse a “sistemare le carte” al netto della vicenda del Fermi, ancora pendente in giudizio.

Giuseppe è rinato. È felice. Finalmente non studia le cose solo perché deve. Studia perché le materie umanistiche le ama, e i suoi libretti parlano chiaro: supera gli esami con merito. È felice. Fino alla funerea notizia.

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Giuseppe Laurea Maturità: l’appello di Giuseppe

scuola, napoli genitori denunciati, esami di stato; giuseppe laurea maturitàLa burocrazia universitaria, a ridosso della laurea, è spietata. L’invito è “semplice”: ricominciare tutto dall’inizio. Rifare il quinto anno di superiori, conseguire la maturità all’Enrico Fermi. Quindi rifare il percorso universitario, esami, laurea Triennale, altri esami e di nuovo tesi per la Magistrale. Il ragazzo non sa se ridere, piangere o urlare. Malgrado il diploma conseguito privatamente, malgrado gli esami sostenuti e superati con merito in ateneo. Malgrado tutto, si ritrova catapultato indietro dalla burocrazia.

La tesi già pronta in ogni sua parte da un anno. “La sepoltura dei poveri nell’Arciconfraternita dei Pellegrini in età moderna”. Giuseppe, sgomento, chiede: “Lasciatemi discutere la tesi, e affrontiamo dopo tutte le questioni burocratiche che mi tengono fermo. Lasciatemi almeno il gusto di un obiettivo raggiunto dopo tanta fatica”.

Lui, ovviamente, non ci sta, mandando un appello al ministero dell’università. Al di là della legalità in sé, c’è da chiedersi perché, malgrado un diploma conseguito comunque in canali legali e malgrado una carriera accademica brillante, un giovane si trovi in questa situazione. “Se potessi rifarei anche le elementari”, racconta Giuseppe con ironia intrisa di una tristezza infinita. La situazione, irrisolta, passa nelle mani del Ministro dell’università Maria Cristina Messa, alla quale il giovane si è appellato.

@Fonte Avvenire del 19 aprile 

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