Questa mattina anche a Napoli gli studenti sono scesi in piazza per manifestare contro il riscaldamento globale. (Leggi anche: Marzo Europeo – “Il cammino dei diritti delle donne contro la violenza”) Il Global Strike for Future ha conseguito un notevole successo: gli attivisti di tutto il mondo hanno scioperato per chiedere ai governi interventi urgenti. Lo scopo è quello di combattere gli effetti del riscaldamento globale.
Global Strike: lì dove tutto è nato
Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi”. Questo è un piccolo estratto delle parole di Greta Thunberg dal discorso del 4 dicembre 2018.
Un discorso emozionante quello fatto durante il COP24 (la 24° Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) dalla giovane ragazzina, proposta dai deputati svedesi come candidata al prossimo premio Nobel per la pace.
Ha soli 16 anni Greta, ma le sue idee sembrerebbero essere ben chiare. Attivista ambientale, nasce a Stoccolma nel 2003, ed è dal 2018 che in molti iniziano a conoscere il suo nome. Nell’agosto dello scorso anno, in vista delle elezioni legislative, Greta, allora al nono anno di scuola, decide di scioperare di fronte al parlamento svedese.
In seguito alle elezioni, ha portato avanti il suo sciopero ogni venerdì, ed è proprio qui che nasce il “Fridays for future”, movimento studentesco che presto ottiene una forte attenzione mediatica, che l’ha portato a essere di esempio per numerosi ambientalisti. Il movimento oggi nutre l’adesione di numerosi paesi del mondo.
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“Nessuna violenza. Nessun danno. Nessun inquinamento. Nessun profitto. Nessuna forma di odio.”
Questo è lo slogan lanciato da Greta su Instagram. A Napoli il messaggio è stato ricevuto. In migliaia sono scesi in piazza questa mattina per il Global Strike for Future.
Il corteo si è radunato alle ore 9:00 in Piazza Garibaldi. Tantissimi i motti urlati fin dall’inizio. Uniti per essere garanti di un futuro migliore: questa è stata la proposta di chi oggi ha partecipato al corteo, presentando principalmente un proprio diritto.
“È un problema che riguarda tutti, indistintamente. Manifestare è necessario per sensibilizzare la massa, e bisogna farlo nella maniera giusta, per salvare quel qualcosa che oggi è ancora salvabile”.
Un pensiero, questo, condiviso da molti. Ma ancora: “Fra trent’anni dovremmo viverci noi qui. La situazione potrebbe diventare più che insostenibile”.
“Dobbiamo manifestare per il nostro futuro, per i nostri figli. Dobbiamo dare spazio alla nostra voce, e far valere i nostri diritti. Questo deve essere solo l’inizio, bisogna continuare a manifestare, affinché ci siano leggi effettive e prevenzione.”
Il corteo, in cui non sono mancati dei flash mob, ha attraversato Corso Umberto, passando per l’università Federico II e proseguendo per poi concludersi a Piazza Plebiscito.