Gran Bretagna 15enne uccide 12enne con 70 coltellate! La macabra vicenda che è stata riportata dalla maggiore emittente britannica – la BBC – è accaduta lo scorso 12 dicembre a Boston, nella zona di Fishtoft. Il corpo di Robert Buncis, questo il nome della vittima, è stato ritrovato senza vita in un bosco. È stato soggetto a un attacco «brutale e prolungato»; le ferite, inoltre, suggeriscono un tentativo di rimozione della testa.
Nella giornata di ieri l’assassino, il cui nome non è stato diffuso dalla stampa perché minorenne, è stato dichiarato colpevole e condannato a 17 anni di carcere.
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Gran Bretagna 15enne uccide 12enne: ha tentato di decapitarlo!
Nella giornata di ieri, quindi, ha avuto conclusione la terribile vicenda che è iniziata lo scorso 12 dicembre con l’omicidio di Roberts Buncis. La vittima, un bambino di 12 anni, è stato attirato da un amico 14enne in un bosco. È lì che lo ha accoltellato 70 volte, un vero e proprio attacco, brutale e prolungato. Il movente? L’imputato durante il processo ha rivelato che era intenzionato a infliggere gravi sofferenze alla vittima rea di essere una spia.
Perché una spia? Il procuratore Mary Loram Qc ha ricostruito come sono andati i fatti. Ha affermato che i due, l’imputato e Roberts, avevano in programma di rapinare un negozio. Questo per ottenere del denaro utile a comprare droga e poi rivenderla. Roberts avrebbe rifiutato di compiere questo «folle progetto criminale». Il 15enne avendo paura che l’amico potesse raccontare il suo piano criminoso, ha deciso di eliminarlo.
Dopo l’efferato omicidio, l’imputato ha cercato di nascondere quanto aveva fatto, occultando il coltello e bruciando vestiti e guanti che indossava al momento dell’omicidio. Il 15enne, nel panico, ha mandato un messaggio a un altro compagno scrivendo che «tutto è andato storto».
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Il processo che ha portato alla condanna
Dopotutto, gli elementi portati dall’accusa erano abbastanza chiari, a partire dai referti medici. Infatti, il patologo professor Guy Rutty ha potuto osservare 22 siti di lesioni su collo, torace e addome. Oltre a un tentativo di rimozione della testa, il professor Rutty ha confermato che c’è stato anche un tentativo di amputare una mano.