Green Literature: l’omaggio alla natura del Centro Giorgio La Pira

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Continuano gli incontri culturali al Centro Giorgio La Pira di Pomigliano d’Arco. Lo scorso 28 novembre è stato un pomeriggio completamente dedicato alla natura, con protagonista la Green Literature. L’incontro, curato dalla responsabile della Biblioteca dei ragazzi Maria Felicia Liberti, è stato fortemente voluto dal presidente Gennaro Scialò. Il focus è stato unicamente sugli aspetti positivi che Madre Natura offre all’uomo, rilanciando una “nuova educazione ambientale” e riscoprendo l’amore per la nostra terra.

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Green Literature al Centro G. La Pira: un unico coro a difesa della natura

green literatureIl pomeriggio della Green Literature si è aperto con una “delegazione” di bambini della classe IV B della scuola primaria Plesso Don Milani. I bambini hanno raccontato con entusiasmo la loro esperienza alla “Giornata Nazionale degli Alberi” tenutasi il 21 novembre e hanno prodotto un elaborato con alcuni aforismi sulla natura. Un momento importantissimo perché proprio alle nuove generazioni è affidatala sfida di provare a salvare la natura e, di conseguenza, il nostro futuro.

Sono intervenute successivamente Giulia Nespolino e Flavia Palmese, due giovani rappresentanti del Gruppo Fridays For Future di Pomigliano d’Arco, nato lo scorso aprile sulla scia delle battaglie ambientalistiche dell’attivista Greta Thunberg. Giulia e Flavia hanno illustrato le attività e l’impegno del gruppo sul territorio pomiglianese che risulta essere tra i più inquinati dell’hinterland napoletano. Tra le tante iniziative c’è l’inaugurazione, poche settimane fa, della Biblioteca Solidale presso la stazione di Pratola Ponte.

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Spazio alla letteratura: Green Autobiografy…

green literatureDecisivo l’intervento telefonico di Duccio Demetrio, autore del libro Green Autobiografy. Già professore ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e pratiche della narrazione all’Università di Milano Bicocca, è ora direttore scientifico del Centro Nazionale Ricerche e studi autobiografici della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (fondata nel 1998 insieme a Saverio Tutino) e di “Accademia del silenzio”.

Secondo Demetrio, “la natura è un racconto interiore. Porta per mano il lettore in un viaggio sull’introspezione e sulle domande universali che attanagliano l’uomo. Il tutto per affrontare se stessi ma soprattutto per tutelare e salvaguardare il nostro pianeta troppo spesso maltrattato.

L’autore si è poi soffermato sulla scelta del titolo della sua opera. “Con il titolo Green Autobiografy ho voluto evocare una storia molto importante, che non si conosce. Le prime scritture autobiografiche dedicate alla natura vennero redatte già tra il 1600 e il 1700 in quelli che non erano ancora gli Stati Uniti d’America. Vennero scritte dai pionieri venuti dall’Europa, da chi incontrò la natura terribile ma anche bellissima. Nelle loro solitudini cominciarono a scrivere della natura che vedevano per la prima volta. Il titolo trae spunto da questi primi eroi green che si dedicarono a classificare animali, piante, alberi e paesaggi che non si conoscevano nel Vecchio Mondo. Perciò questo titolo vuole simbolicamente ringraziare questi primi scienziati e poeti che si dedicarono alla natura”.

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… e L’uomo che piantava gli alberi

green literatureIl pomeriggio della Green Literature si è concluso con la professoressa Anna Criscuolo che ha presentato “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono.

Pubblicato per la prima volta nel 1953, racconta l’incontro tra il narratore e un pastore. Durante un’escursione ai piedi delle Alpi, in Provenza, l’io narrante si ferma nei pressi di un villaggio pressoché disabitato. Lì conosce il pastore Elzéard Bouffier. Ormai cinquantenne e vedovo, egli ha un piano per preservare e migliorare la valle. Cerca infatti di piantare 100 ghiande al giorno per rimboscare l’area. Congedatosi, l’escursionista per anni non fa ritorno alla valle. Scoppia la prima guerra mondiale e l’uomo è impegnato al fronte. Quando torna in Provenza, negli anni Venti, il pastore è diventato apicoltore. Dal suo lavoro quotidiano e continuo nasce bosco, quindi nuova vita. Vita che non sarebbe possibile senza gli alberi, i quali rappresentano anche la soluzione più concreta ai mutamenti climatici.

Qualsiasi stupido può distruggere un albero. Non possono né difendersi né scappare.”