Draghi sul GreenPass, la proposta all’UE: accorciare la validità a 5 mesi

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Fonte immagini di copertina: dalla pagina Facebook ufficiale di Palazzo Chigi

Green Pass cambio durata: il Premier Draghi ha comunicato ai Paesi dell’UE la proposta italiana riguardante la certificazione verde. Andrebbe, infatti, diminuita la sua durata, calandola a soli cinque mesi. Questo perché, secondo osservazioni scientifiche, la protezione dal Covid-19 ottenuta grazie al vaccino inizierebbe a sfumare dopo cinque mesi dalla seconda dose.

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Green Pass cambio durata: la decisione del Premier

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Mario Draghi durante l’intervista per il Tg1, YouTube

Mario Draghi, Presidente del Consiglio, ha recentemente comunicato alla comunità europea le decisioni dell’Italia sul Green Pass. Più precisamente, ciò è avvenuto mercoledì 15 in Parlamento e giovedì 16 a Bruxelles. Il governo del Bel Paese è intenzionato a stringere sulle norme per gli spostamenti tra gli Stati dell’Unione Europea. Inoltre, andrebbe modificata la durata della certificazione verde. Ciò comporta di conseguenza una semplice e allo stesso tempo ardua richiesta agli altri Paesi UE: imitare l’Italia. Questo perché si è osservato che l’efficacia del vaccino inizia a incrinarsi a partire dal quinto mese dalla seconda dose. In proposito si è espresso Guido Rasi, l’ex direttore esecutivo dell’EMA durante la trasmissione ‘Buongiorno’, in onda su Sky Tg24. “Dopo cinque mesi il Green Pass perde ogni giorno un po’ di validità rispetto alla circolazione del virus. Se fossimo in una situazione di bassa circolazione non sarebbe un problema, ma in un momento di alta circolazione come questo bisogna anche pensare di ridurre la durata del Pass.”

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Green Pass cambio durata: il giro delle terze dosi

Covid Variante sudafricanaDi conseguenza, al quinto mese dalla dose di vaccino andrebbe somministrato un booster per completare il ciclo. Si tratta dunque della terza dose, la cui distribuzione ai cittadini italiani è già stata avviata. Che sia fondamentale per tenere alla larga da spaventosa variante Omicron? Al momento non esiste una risposta a questa domanda, poiché la suddetta mutazione non è ancora stata inquadrata del tutto dai suoi studiosi. Nel frattempo la Commissione Europea è chiamata a pronunciarsi, in modo da mettere di comune accordo tutti gli Stati dell’Unione.