Green Pass obbligatorio lavoro, come è ormai risaputo, scatterà a partire dal 15 ottobre. Questo vorrà dire che i lavoratori, del pubblico e del privato, saranno obbligati a esibire il green pass. Ma il lavoratore pescato sul luogo lavoro senza green pass a cosa va incontro? Sanzioni. E sanzioni sono previste sia per il dipendente che per il datore di lavoro; su quest’ultimo, infatti, ricade l’onere di controllare o individuare una figura responsabile delle verifiche.
Per meglio comprendere i margini della misura, il governo ha aggiunto alcune ‘faq’ nella sezione relativa alla certificazione verde
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Green Pass obbligatorio lavoro: come funzionano le sanzioni
Anche i datori di lavoro, secondo il decreto-legge, rischiano delle sanzioni. Di fatto, se non dovessero rispettare la norma e, di conseguenza, non effettuare i dovuti controlli andranno incontro a delle sanzioni che vanno dai 400 ai 1.000 euro.
Il governo, attraverso queste faq, ha specificato che i controlli da parte degli imprenditori sono da intendersi ‘a campione’. Ciò significa che se a seguito di un “accertamento da parte delle autorità, un dipendente viene trovato senza green pass, nulla può essere contestato all’azienda. Questo, però, se i controlli a campione sono stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi“.
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Come si ottiene il Green Pass?


Come possono, quindi, i lavoratori ovviare a queste possibili sanzioni? La risposta, seppur banale, è d’uopo ribadirla: possedere il green pass. Ad oggi il green pass può essere ottenuto soltanto in questi tre modi:
- Vaccino anti-Covid;
- Tampone negativo (il Green Pass ha durata di 48 ore in questo caso);
- Guarigione dal Covid.