Idealista lo fa di nuovo. Il noto marchio dell’immobiliare anche quest’anno ha fatto una pubblicità progresso. Ovviamente, lo spot sta avendo molta risonanza, come quello dell’anno scorso. L’uso di modelli apprezzati sia per doti attoriali che per il seguito online sta garantendo un rimbalzo sui social incredibilmente elevato.
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Idealista spot Pride: il mese del Pride come strumento di marketing
Tutti ricordano qualche pubblicità, magari anche sciocca, di qualche anno fa. La fortuna è proprio questa: entrare nella testa della gente, creare discussione e, nel frattempo, lasciare ferma nella mente l’immagine del prodotto. Oggi, domani, dopodomani o tra qualche mese: presto o tardi quella persona consumerà, se potrà, quel prodotto. Anche solo una volta, ma lo farà.
Già molte note multinazionali sfruttano gli eventi sociali e i periodi di festa per cambiare il proprio marketing. Arcobaleno per il mese del pride, babbo Natale nel periodo invernale, bandiere in occasione dei mondiali, conigli per Pasqua eccetera.
Se ci facciamo caso, per ogni periodo e ogni circostanza c’è un diverso marketing. E di certo non è da meno il mese del pride.
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Idealista spot Pride: il video del 2022
Quest’anno, lo spot ha visto come protagonista un altro modello e influencer molto apprezzato nel web e nel mondo LGBT: il veronese Thomas Pappacena. La nonna anziana chiede “Ma quando te la trovi una fidanzata?” ripetutamente, come nei più classici stereotipi. Al terzo pranzo, il coming out: “Nonna sono gay”.
Qualche secondo di imbarazzo, e poi la nonna chiede: “E quando te lo trovi un fidanzato?”, rompendo il silenzio. E la clip si conclude con la nonna che, vedendo il nipote e il fidanzato accanto, chiede loro “E voi due quando vi sposate?”
Il superamento di ogni stereotipo in una pubblicità è un messaggio importante. Così come in tutto: film, serie TV, cartoni, clip di vario genere. Stereotipi e pregiudizi possono essere combattuti con tutti i mezzi artistici a disposizione, se si usano con giudizio.
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Idealista Spot Pride: è tutto oro quel che luccica?
Il personaggio di Patric in Elite non è sicuramente stato lanciato durante il mese Pride. O la fortunata serie Heartstopper. Che non si tratti quindi di una sincera attenzione al tema, ma solo un mezzo per veicolare un messaggio?
La domanda della nonna a fine spot, dopotutto, non è un invito concreto a sposarsi: lo sappiamo tutti bene che in Italia le persone LGBT non si possono sposare. Più che altro è un velato invito a mettere su casa. Quindi c’è da chiedersi: si tratta veramente solo di una pubblicità progresso o solo “desiderio di ampliare la platea commerciale”?
Le uniche cose certe, per ora, sono il buon gusto su chi ingaggiare, la bellezza degli spot e la capacità di crear polemica.