Un’auto e un furgoncino. Ecco i soggetti coinvolti nell’incidente di stamattina sulla provinciale tra Carovigno e Ostuni. Alle sei del mattino lo scontro, non senza ripercussioni. Sia per i conducenti che per la viabilità. Cos’è successo esattamente? Vediamolo meglio.
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Incidente Ostuni: l’alba sulla provinciale
Circolano tranquillamente i due. Sono in agro di Ostuni, sei chilometri circa dalla Città Bianca. Ma ecco l’evento inatteso: arriva l’impatto. La vettura finisce poco fuori strada, mentre il furgoncino rimane in mezzo alla via.
Sul posto sono rapidamente intervenuti i sanitari e i carabinieri per accertare i fatti. Il conducente della fiat Punto è stato attenzionato dal 118. Fortunatamente, le ferite riportate sono state lievi. Rimangono da accertare le dinamiche dell’avvenimento.
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Incidente Ostuni: disguidi per l’arteria
Due ore tra incidente, soccorsi, accertamenti e sgombero. Una effettiva eternità per una provinciale, soprattutto la Ostuni-Carovigno. Il tratto è, infatti, un’arteria importante della circolazione, soprattutto la mattina, di persone e merci.
Disagi insomma. Sia per chi lavora che per chi si doveva recare a scuola da altri paesi. Disagi generalizzati per tutti i pendolari. La dinamica non è ancora del tutto chiara. Ma è sicuro che sia esclusiva responsabilità dei conducenti?
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Incidente Ostuni: non è un problema isolato. Le voci dai territori


Secondo molti esponenti politici del territorio brindisino, la responsabilità non è solo dei conducenti, ma anche della pessima situazione delle strade provinciali. Anzi, risulta che le strade provinciali causino, statisticamente, il maggior numero di incidenti nella regione.
Sulla situazione della viabilità, provinciale e regionale, non mancano critiche. “Su provinciali e autostrade, bisogna dire che in Puglia siamo messi davvero male”, dichiara Gabriele Zammillo, segretario regionale della Federazione dei Giovani Socialisti. “Quella provinciale, come tante altre, è mal gestita, piena di buche e col manto accidentato”.
Non le manda a dire il membro della Federazione Italiana Associazioni Partigiane e membro di spicco del PSI brindisino. Per lui, il problema è ormai sistemico e andrebbe risolto “con un commissariamento delle gestioni”. “Sono troppi gli incidenti causati dallo stato di abbandono delle provinciali, in particolare della zona adriatica, perché non se ne tenga conto”, conclude Zammillo.
Ma non è l’unica regione in questo stato. La viabilità del centro-sud è largamente compromessa. Pochi interventi nel corso degli ultimi anni, a cospetto di danni abnormi. La viabilità delle provinciali è quasi compromessa in Calabria e Sicilia. Ma anche i collegamenti in regioni come la Campania, l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata, le Marche, l’Umbria e la Sardegna non sono ben messi.
Come intervenire dunque? I fondi del Next Generation EU possono essere d’aiuto, ma in alcuni casi i vincoli per accedervi sono eccessivi. Ma un intervento è necessario, oggi più che mai. Periferie rurali mal collegate o sconnesse sono di fatto abbandonate. E la soluzione non può essere la classica “toppa” all’Italiana.