Inizio scuola ottobre. La proposta di posticipare l’inizio delle lezioni è arrivata al Ministro Valditara da parte di diverse associazioni di docenti e sindacati. Si chiede quindi al Ministro di rivedere il calendario scolastico. La proposta preoccupa i genitori degli studenti
Inizio scuola ottobre: la proposta al Ministro Valditara crea disagio tra i genitori
Inizio scuola ottobre com’era prima degli anni ’70, quando l’estate si prolungava lungo tutto il mese di settembre. Riprogrammare il rientro a scuola posticipandolo di un mese è la proposta di alcuni sindacati e alcune associazioni di docenti. La richiesta è stata inoltrata al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Cosa spinge i docenti ad avanzare la loro proposta? Molte scuole hanno impianti di riscaldamento malfunzionanti. Non sono dotate di aria condizionata. Quindi si congela durante l’inverno e ci si scioglie durante l’estate. La proposta, però, non trova il favore di tutti. I genitori, infatti, faticano già a gestire i propri figli durante i tre mesi estivi
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) ha suggerito una seria riflessione sull’opportunità di posticipare l’apertura delle scuole. Il CNDDU ha scritto a diverse autorità scentifiche competenti in materia di pediatria per avere un parere sui benefici che potrebbe comportare la riprogrammazione del calendario scolastico sugli alunni. Inoltre, nella figura del coordinatore Romano Pesavento, il CNDDU avrebbe scritto una lettera indirizzata al Ministro Valditara e alle Regioni. Pesavento chiede loro di valutare la proposta per evitare che studenti fragili o insegnanti, che spesso sono in là con gli anni, possano avere dei malori a causa delle temperature
Le associazioni dei genitori non ci stanno e si fanno sentire
Molte associazioni di genitori non sono rimaste indifferenti alla proposta e si sono dette contrarie. Al contrario. I genitori credono che avvenga l’esatto opposto e cioè che le vacanze vengano accorciate. Pochi mesi fa infatti è stata presentata una raccolta firme con quasi 60mila sottoscrizioni. “La lunghissima pausa scolastica moltiplica le disuguaglianze. Favorisce la perdita di competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti. Scoraggia la conciliazione vita-lavoro per tanti genitori costretti a destreggiarsi tra campi estivi costosissimi e mancanza di alternative a prezzi ridotti” questo recita parte del testo della raccolta firme.