Salute: sapevi che le I.A. possono davvero aiutare la tua salute fisica e mentale?

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Pericolo intelligenza artificiale

Salute: l’I.A. può migliorarla. Può ad esempio trovare il miglior farmaco possibile con la dose più adatta al singolo caso diminuendo gli effetti collaterali. Uno dei temi fondamentali dei nostri giorni è il benessere psicologico delle persone. Se ne parla ovunque e ormai c’è una forte presa di coscienza in merito. Ciò ha fatto sì che si sia ripreso ad investire nella ricerca per malattie come depressione e schizofrenia.

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“Principi Attivi”: una serie di incontri dedicati alla salute mentale

alzheimer intelligenza artificiale Sapevi che le I.A. possono davvero migliorare la tua salute fisica e mentale?Si è svolto a Roma un evento promosso dalla casa farmaceutica Boehringer Ingelheim Italia per la salute mentale. E ne sono previsti altri.

Lo scopo degli incontri è affrontare le priorità della Salute Pubblica come l’impatto dei nuovi metodi di cura. Tra essi l’utilizzo dell’ I.A. come deterrente agli errori umani ed agli effetti collaterali.
“Quello a cui si punta è una psichiatria personalizzata.
Come accade ad esempio per la cura contro i tumori dove l’obbiettivo è giungere ad un oncologia di precisione” puntualizza Giulio Corrivetti, ex Presidente Società Italiana di Riabilitazione psichiatrica .
All’evento la senatrice del PD Sandra Zampa si è soffermata sulla legge Basaglia che 45 anni fa chiuse i manicomi: “Una legge che per la sua innovatività non ha eguali ma che richiede un cambiamento affinché si arrivi a dare le giuste risposte alle esigenze di pazienti e famiglie”.

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Ostacoli all’intelligenza artificiale in ambito medico

medicina san giorgio leucemia integratori festa della donna, Sapevi che le I.A. possono davvero migliorare la tua salute fisica e mentale?Dall’incontro “Principi attivi” è emerso un quadro positivo per quanto riguarda l’uso delle I.A. in ambito medico. È giusto però citare anche gli eventuali problemi legati alla qualità dei dati forniti.
Le I.A. lavorano studiando i dati di un paziente contenuti nelle cartelle cliniche elettroniche.
Queste possono omettere dei dati o distorcere quelli presenti.

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Inoltre quando l’I.A. si trova a dover lavorare con dati che differiscono dal suo “addestramento” i risultati tendono ad essere scadenti.
Per quanto oggi si registri un’apertura, numerosi sondaggi lasciano emergere che molti medici le ritengono un supporto solo per lo svolgimento di pratiche burocratiche.
Va anche detto che un medico deve essere in grado di risolvere i guasti che può avere l’I.A. ed è necessario che che sia sempre il medico a decidere se la terapia consigliata sia adeguata.