Intercettazioni caso Grillo riportate dai Carabinieri. I ragazzi furono convocati in caserma il primo settembre del 2019. In quell’occasione tra varie risate e scherzi, attraverso dei gesti decisero di non parlare per evitare di essere intercettati.
Ti consigliamo come approfondimento-Ciro Grillo e i tre amici presto in tribunale: P.M. chiede rinvio a giudizio
Intercettazioni caso Grillo: convocazione in caserma
Ti consigliamo come approfondimento-Ciro Grillo, nuova accusa dai Pm: revenge porn, i video finiscono in rete
Intercettazioni caso Grillo: timore di essere registrati


In seguito all’ennesima esortazione a cambiare argomento la madre dice a Ciro Grillo di allontanarsi dalla sala. I chiacchiericci continuano e allora la madre disse: “Sei un deficiente, non ho parole… siete tre bambini …non capite…”. Infine, quando arriva Vittorio Lauria, Ciro con gesti fa cenno di smettere di parlare. Inoltre, sempre a gesti, fa cenno di rimanere in silenzio portandosi le mani vicino alle orecchie. E allora Vittorio Lauria dice: “Siamo indagati ma sappiamo di essere innocenti”. Francesco Corsiglia gli risponde che non è né il momento né il posto per parlarne. Allora Ciro Grillo dice: “Abbiamo tutta la vita per parlarne”. Ma Vittorio Lauria insiste: “Stiamo tranquilli perché noi lo sappiamo di non aver fatto quelle cose lì”. Sarà adesso la procura a valutare il peso di quei dialoghi. La videoregistrazione di quei minuti lascia intendere che la prudenza nel parlare sia legata al timore di essere registrati.