Invitato non gradisce il cibo, il padrone di casa gli stacca l’orecchio a morsi

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Invitato pranzo padrone morso

Invitato pranzo padrone morso: il padrone di casa morde un orecchio a un invitato che non aveva gradito il pranzo. La vicenda surreale è avvenuta a Pordenone in Friuli. L’episodio risale a qualche tempo fa, ma oggi è arrivata la sentenza dopo il patteggiamento dell’imputato.

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Invitato pranzo padrone morso: condannato

Pakistan castrazione stupratori,Un episodio surreale è avvenuto qualche anno fa a Pordenone, in Friuli, un uomo venne preso a morsi dal padrone di casa. L’uomo avrebbe non gradito le pietanze offertegli e avrebbe contestato l’eccesso utilizzo di cipolla. Il proprietario di casa avrebbe, quindi, aggredito prima verbalmente e poi fisicamente l’invitato. L’uomo di 51 anni avrebbe preso a morsi il proprio commensale e gli avrebbe staccato l’orecchio. L’episodio risalirebbe a diverso tempo fa, ma ne è scaturito un lungo procedimento giudiziario conclusosi qualche giorno fa. Infatti, il processo si è concluso martedì con la condanna del padrone di casa, tornato, però, immediatamente in libertà. I fatti sono riconducibili al pranzo di Santo Stefano di due anni fa in cui erano presenti due uomini e tre donne. Durante il banchetto, probabilmente anche a causa dell’alcol, un invitato avrebbe duramente contestato il sapore e l’odore del cibo, causando l’ira del padrone di casa.

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Invitato pranzo padrone morso: non gradiva il cibo

insetti covid federmap spreco alimentare gustavolo crocchette pollo, aumneto prezzi materie primeCome detto, dalle parole però ben presto si era passato ai fatti. Quando l’invitato avrebbe accusato la padrona di casa di non saper cucinare, il compagno di questa si sarebbe innervosito. Tale accusa sarebbe stata ritenuta un’offesa e i due uomini sarebbero arrivati allo scontro. Dopo una breve colluttazione il padrone di casa avrebbe strappato a morsi l’orecchio dell’altro lasciandolo in una pozza di sangue. La vittima avrebbe riportato lesioni permanenti. Per il padrone di casa sarebbe scattata la denuncia, che ha dato il via al processo. Il processo, come detto, si è concluso martedì. L’uomo, secondo indiscrezioni, rischiava rischiato di essere condannato per sfregio permanente, un reato più grave. Ma, a seguito del patteggiamento, sarebbe stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena.

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Invitato pranzo padrone morso: colpa dell’alcol?

bar e ristorantiUn altro episodio di violenza era avvenuto al scorsa Pasquetta a Pachino, in provincia di Siracusa. In quella circostanza fu un invitato ad aggredire a morsi il padrone di casa e prese a pugni il nipote.  L’aggressore era un giovane di 23 anni andato in escandescenza probabilmente a causa dell’eccessivo consumo di alcol. Ulteriori motivazioni non furono fornite dai presenti e dallo stesso imputato. L’uomo aggredito e i presenti non sporsero alcuna denuncia nei confronti del ragazzo. Nonostante ciò, il padrone di casa e il nipote, aggrediti dal ragazzo, riportarono alcuni giorni di prognosi. Il ragazzo venne comunque portato in commissariato dalla Polizia, e lì la situazione degenerò.

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Invitato pranzo padrone morso: indagini in corso

pulizia covid-19 calabria autodichiarazione, concorso cancellieri esperti decreto legge pasqua, riforma giustizia processo penale, processo clan mascitelli reddito cittadinanza, cina magistrato robotInfatti, Il ventitreenne, portato in Commissariato per gli accertamenti di rito, mostrò una spiccata aggressività. All’arrivo dei genitori tentò di scagliarsi contro di loro. Inoltre, in seguito, spinse un agente presente fino a farlo cadere a terra. Per tale ragione venne denunciato per i reati di violenza a pubblico ufficiale e per lesioni personali. Al denunciato, a scopo cautelare, sono stati ritirati 3 fucili, posseduti legalmente. Al termine delle incombenze di legge e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente il giovane è stato posto ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Ad oggi non si hanno ancora notizie in merito alla vicenda.

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