Aumenta il costo della vita. In Italia una media di 1478 euro in più l’anno di costi fissi. L’allarme dall’unione nazionale dei consumatori fa preoccupare e invoca la necessità di correttivi. La politica ancora tace, ma si aspettano interventi che scongiurino problemi seri a molte famiglie.
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Italia inflazione: le rilevazioni e i rincari
In testa coi rincari Trento e Bolzano. Inflazione impennata di +9% e 9,1%, con un incremento di spesa, rispettivamente, di 2.419 e 2.355 euro l’anno. Nella top 20 dei capoluoghi di regione e medio-grandi città, per incremento, solo tre città siciliane. Palermo e Catania, ex aequo, con 1.747 euro l’anno (+8,8%), e Messina, con 1.507 euro l’anno (+7,9%).
In Campania Napoli al vertice. Venticinquesima nella graduatoria dell’organizzazione, si stima un’inflazione del +6,6%. 1.335 euro annui i soldi bruciati dall’inflazione alle famiglie.
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Italia inflazione: le regioni
In top 10, sono nove le regioni del centro-nord con il maggiore rincaro annuo medio per famiglia. Trentino – Alto Adige in cima, con a seguito Lombardia, Emilia – Romagna e Veneto. Settima la Sicilia, regione del sud col maggior rincaro.
Sedicesima su venti la Campania, che resiste sotto la media nazionale con tutto il mezzogiorno, Sicilia esclusa.
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Italia inflazione: cosa comporta e come correre ai ripari
Solo Riccardo Nencini del PSI, già a novembre e marzo scorsi, in Senato denunciava il rischio di questo aumento. “Non possiamo portare la gente a dover scegliere se pagare le bollette, pagare l’affitto o pagare il cibo”, sosteneva già mesi fa.
Esistono dei mezzi per risolvere la questione? Si, gli ammortizzatori sociali fortunatamente non mancano. Il bonus luce è un sostegno molto importante, così come i bonus casa, bonus affitto e quant’altro. Manca tuttavia chiarezza sull’accesso a questi strumenti.
Ciò che preoccupa è comunque il dato economico e sociale. Pochi giorni fa, i dati sulle situazioni di reddito degli italiani hanno fatto raggelare il sangue. Continua la crescita della popolazione sotto la soglia della povertà assoluta in maniera massiccia. Parliamo di nuclei famigliari con redditi annui lordi inferiori ai 10mila euro annui. Vale a dire famiglie che, con la mancanza di 1500-1800 euro l’anno, non riuscirebbe a mangiare, a vestirsi, a mandare i figli a scuola. In altre parole: non riuscirebbe a sopravvivere.
Inflazione alta e povertà diffusa sono due serissimi problemi combinati: risolverli dovrebbe rappresentare una priorità.