L’Italia ha riconfermato le proprie competenze in campo aerospaziale. Il sedicesimo lancio del razzo “Vega”, nella notte del 3 settembre 2020, è stato un successo mondiale. In due ore sono stati posizionati in orbita 53 satelliti, di vari pesi e diverse forme. La base di partenza è stata quella di Kourou, nella Guyana francese.
Il razzo vettore è stato costruito e messo in assetto di lancio dalla “Avio” di Colleferro e dall’ASI, (Agenzia Spaziale Italiana) due vere eccellenze nostrane.
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“Vega”, il risultato di un’Italia intraprendente
“Vega” è l’acronimo di Vettore Europeo di Generazione Avanzata. Questo vettore viene utilizzato dalla Arianespace, la prima azienda mondiale nel trasporto spaziale commerciale. È stato sviluppato grazie a una collaborazione tra l’ASI e l’ESA (European Space Agency).
Il razzo, a corpo unico e senza booster laterali, è stato progettato per trasportare in orbita dei carichi tra i 300 e i 1500 kg. Il corpo e gli stadi che lo compongono sono stati realizzati in fibra di carbonio.
Il primo lancio del “Vega” (VV01) è stato effettuato il 13 febbraio 2012 sempre al centro spaziale di Kourou, nella Guyana francese. L’obiettivo dell’Italia, perfettamente raggiunto, era quello di rilasciare in orbita un satellite geodetico e alcuni nanosatelliti.
Il sedicesimo lancio (VV16) sarebbe dovuto avvenire a maggio. A causa della pandemia da Coronavirus, il tutto è stato rimandato agli inizi di settembre. La missione, cominciata alle 3:51 del 3 settembre 2020, si è poi conclusa con gran successo.
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Nella partita a scacchi contro Elon Musk, scende in campo la nostra Italia
Nel settore dell’economia aerospaziale è l’imprenditore sudafricano Elon Musk ad avere un ruolo importante. È fondatore della SpaceX e CEO e product architect di Tesla. Le sue produzioni sono quelle più richieste sul mercato nell’aerospazio, grazie alla drastica riduzione dei prezzi.
Come valido avversario di Musk, il “Vega” continua a confermare l’importanza delle competenze italiane, e lo fa in un momento davvero particolare. A breve, infatti, ci sarà la nomina del nuovo direttore generale dell’ESA e l’Italia ha tutte le carte in regola per ottenerla.
La missione VV16 ha reso il nostro paese altamente competitivo in materia di costi e produzione. Il Vettore, in sole due ore, ha rilasciato nello spazio 53 satelliti, ciascuno di essi con un peso differente, da 1 a 400 kg.
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Italia, super prediletta di ben 13 paesi nel mondo
I 53 satelliti rilasciati da “Vega” appartengono a 21 clienti provenienti da ben 13 nazioni diverse. È questo il motivo per cui Italia e Europa si confermano come un importante punto di riferimento nel mondo.
Ogni satellite ha una propria particolarità e una propria funzione, da quella della tecnologia a quella dell’educazione, da quella della scienza a quella della telecomunicazione.
Tra le collaborazioni con gli altri stati, ritroviamo:
- DIDO3, co-creato con l’Agenzia Spaziale Israeliana, che è un laboratorio di microgravità utile alla ricerca biologica e farmacologica;
- Spacecraft Mission Service, una piattaforma creata con la Repubblica Ceca, che ha rilasciato singolarmente i singoli satelliti come un dispenser.
Con la start up lombarda D-Orbit, invece, è stato realizzato lo ION CubeSat Carrier. Si tratta di un satellite di 150 kg che, come una matrioska, racchiude un numero di microsatelliti; questi vengono rilasciati in momenti precisi dal CubeSat.
L’Italia ancora una volta, in campo aerospaziale, ci ha resi orgogliosi e ci ha donato una posizione di prestigio mondiale.