Italia zona rossa dopo Pasqua – Nei giorni di Pasqua e Pasquetta, il governo italiano aveva deciso di imporre delle regole ben precise alla penisola: zona rossa sul tutto il suolo nazionale e stringenti norme anti Covid. Dunque, dopo le vacanze pasquali dovrebbe tornare il sistema dell’Italia suddivisa a colori, i quali saranno decisi in base all’andamento dei dati forniti dall’ISS. Con una novità: la zona gialla è stata esclusa – da decreto – fino al 30 aprile.
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Italia zona rossa dopo Pasqua, le regioni che passeranno in zona rossa e in zona arancione
L’ultimo monitoraggio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità ha stabilito i colori che assumeranno le regioni da domani 6 aprile. Si ricorda che, da decreto, la zona gialla è stata esclusa a priori fino al 30 aprile. Quindi, le regioni potranno diventare zona arancione o scivolare nuovamente in zona rossa. Per quanto riguarda quest’ultima, sono nove le regioni che vi rientreranno da domani. Stiamo parlando di: Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. Le regioni che, invece, sarà colorate di arancione sono: Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Umbria e Veneto. Per una nuova variazione del colore bisognerà attendere il 9 aprile, ovvero quando si esprimerà l’ISS.
Cosa cambia per le attività commerciali? In entrambi i casi, i ristoranti e i bar resteranno chiusi e potranno effettuare solo servizio di asporto. In zona arancione gli spostamenti sono limitati solo all’interno del proprio comune e le scuole di ogni ordine e grado saranno aperte. In zona rossa gli spostamenti devono essere sempre giustificati. Si potrà uscire solo per motivi strettamente necessari: lavoro, salute o necessità. I negozi saranno chiusi e le scuole saranno in presenza solo fino alla prima media.
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La posizione delle Regioni in vista dell’incontro col Premier
“Fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile, nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici. In modo tale da permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo come le palestre“.