Regno Unito, italiani detenuti 7 giorni e poi rimpatriati: negato accesso al paese

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Italiani detenuti Regno Unito

Italiani detenuti Regno Unito: 30 cittadini europei sono stati detenuti fino a 7 giorni nei centri per l’immigrazione, dopo aver tentato di entrare nel paese. A causa della Brexit, italiani, tedeschi, spagnoli, greci e rumeni sono stati trattenuti e poi sono stati rimpatriati. Negato l’accesso al paese per assenza del visto necessario e dello status di residenza.

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Italiani detenuti Regno Unito: le regole fino al 1° gennaio 2021

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Dal profilo Facebook ufficiale di Boris Johnson

Italiani detenuti Regno Unito – Fino al 1° gennaio 2021, la regolamentazione delle entrate nel Regno Unito era ben diversa. Chiunque poteva accedere per cercare un lavoro, come previsto dalle normative europee sulla libera circolazione dei cittadini. Tantissimi, soprattutto giovani, hanno tentato in passato di costruire una posizione lavorativa nel Regno Unito. Si iniziava con lavori poco qualificati e per brevi periodi di tempo. I più fortunati, rimanevano nel paese e facevano carriera. Un cittadino europeo era libero di recarsi sul posto e di cercare un impiego.

Da quando sono scattate le nuove regole previste dalla Brexit, la situazione si è completamente ribaltata. I cittadini UE che hanno intenzione di trasferirsi nel Regno Unito devono prima trovare il lavoro e poi varcare le frontiere in un secondo momento. Le stesse regole sono in vigore anche negli Stati Uniti. Per quanto riguarda il turismo, invece, è possibile rimanere per un periodo massimo di 90 giorni. In caso di dubbi ragionevoli circa la causa del soggiorno, la polizia di frontiera può respingere i passeggeri.

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Italiani detenuti Regno Unito: il caso dei 30 europei respinti

Italiani detenuti Regno UnitoItaliani detenuti Regno Unito – Dopo l’entrata in vigore della Brexit, circa 30 cittadini europei sono stati trattenuti nei centri per l’immigrazione. Dopo questo periodo di detenzione, italiani, tedeschi, spagnoli, greci e rumeni, sono stati rimpatriati. Quindi, negato l’accesso al paese per l’assenza del visto necessario. I cittadini non erano in possesso dello status di residenza previsto dall’Eu Settlement Scheme.

Le autorità britanniche hanno dichiarato che la durata di questa detenzione è dovuta alle restrizioni di viaggio imposte dalla pandemia. Non a caso, il numero dei voli disponibili è inferiore rispetto agli standard. Motivo per cui, risulta più difficile rimpatriare in tempi brevi i cittadini.

Al momento, le ambasciate europee a Londra sono a lavoro per chiedere l’abbreviazione del periodo di detenzione.