Joan Mirò: il maestro del surrealismo in mostra al PAN

0
1479
Joan Mirò

Fino al 23 febbraio 2020, il Palazzo delle Arti di Napoli ospita una straordinaria mostra dedicata a Joan Mirò. Sono 80 le opere del celebre pittore catalano, maestro del surrealismo. “Joan Miró. Il linguaggio dei segni” è un evento promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, con il supporto del Ministero della Cultura portoghese, il patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia e organizzata dalla Fondazione Serralves di Porto con C.O.R. Creare Organizzare Realizzare.

Ti consigliamo come approfondimento – Andy Warhol conquista Napoli: in mostra oltre 200 opere alla Pietrasanta

Joan Mirò e il linguaggio dei segni

Joan MiròLe 80 opere esposte al PAN coprono la produzione artistica di Joan Mirò dal 1924 al 1981. In questo lungo periodo l’artista studia e sperimenta il linguaggio dei segni, riducendo la realtà che lo circonda a sagome, con forme e colori ridotti all’essenziale.

L’opera non è più un quadro fedele del mondo circostante, ma una personalissima interpretazione in cui il segno è l’unico protagonista. Lo studio si concentra sulla figura semplice, in rapporto allo sfondo, attraverso la pittura, il disegno, la scultura, la ceramica, l’arazzo e l’incisione. Joan Mirò crea un nuovo linguaggio “visivo”. La mostra ripercorre le tappe di questo cammino, dando al visitatore una nuova chiave di lettura.

Oltre alle opere, un filmato e diverse foto mostrano al pubblico l’artista immerso nel suo attimo creativo. Allo studio segue la realizzazione materiale dell’opera, nella quale Joan Mirò non si risparmia. Occupa lo spazio della sua opera e si sporca le mani di colore. Le sue opere non rappresentano, quindi, un depauperamento della realtà. Ne sono invece l’espressione più primordiale, immediata, semplice e personale che l’uomo possa dare.

Ti consigliamo come approfondimento – Napoli Beerfest: a Castel dell’Ovo il primo festival della birra artigianale

Il segno protagonista dello spazio

Joan MiròNelle sale della mostra sono presenti, oltre alle opere, pannelli che ripercorrono questi sei decenni di arte surrealista. Attraverso la distorsione, la sintesi e la trasfigurazione, Mirò crea un “surrogato” di realtà, popolato da “personaggi”. La metafora, la similitudine e il richiamo sono gli strumenti della sua operazione artistica.

L’estro di Joan Mirò si esprime anche attraverso il collage. Sebbene non sia una sua tecnica esclusiva, attraverso l’assemblaggio di frammenti di carta o altri materiali, dà vita a evocative immagini che hanno come oggetto soprattutto la sensualità e l’ardore della sua terra.

Arazzi, fibre e tessuti si piegano al volere dell’artista e alla sua esigenza espressiva. Addirittura vecchi sacchi di zucchero e farina sono utilizzati come sfondo. Inoltre Mirò aggredisce la tela tagliandola, colorandola e bruciandola. Tele Bruciate è il compimento di un lavoro di analisi e rielaborazione del mondo circostante che non conosce eguali.

Ti consigliamo come approfondimento – Napoli da record: il capoluogo campano è la città più dolce d’Italia!

Joan Mirò, il linguaggio dei segni: informazioni utili

Joan MiròLa mostra è aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 9.30 alle 19.30. La biglietteria chiude un’ora prima. Per informazioni e prenotazioni: 3341324281 / 0817958601 oppure [email protected]. Ecco i costi dei biglietti:

  • Intero 12€;
  • Ridotto 8€ (per ragazzi con meno di 26 anni, over 65, dipendenti del Comune di Napoli, titolari Carta Più e Carta MultiPiù laFeltrinelli, CRAL Regione Campania, gruppi e giornalisti);
  • Ridotto bambini (6-14 anni) e scuole 5€;
  • Ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni, persone diversamente abili con un accompagnatore, guide turistiche e giornalisti accreditati;
  • Speciale lunedì universitario 6€ (gli studenti dovranno esibire il tesserino universitario e un documento di identità).

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

14 + 19 =