Kosovo Serbia scontri confine, una situazione da monitorare e nella quale Ue e Nato si dicono pronte ad intervenire. Scontri armati infatti a Kosovo hanno suscitato l’attenzione dei vari governi internazionali. La popolazione al momento è in fase di scontro con le autorità locali. Il tutto a causa del rinvio dei divieti di utilizzo dei documenti serbi. Una notizia che gran parte della popolazione interessata non ha per niente gradito. Da qui le proteste degli ultimi giorni che adesso si sono trasformate in guerriglia armata. L’ennesima situazione in bilico dunque che si aggiunge a quella della più grande crisi Ucraina-Russia.
Kosovo Serbia scontri confine: il divieto dell’uso di documenti
Siamo a Kosovo, stato indipendente distaccato dalla Serbia dopo numerose guerre, dove nella giornata di oggi si sono consumati e si consumano tutt’ora scontri armati tra la popolazione e le forze dell’ordine. La causa di tutto ciò è il rinvio dei divieti dell’uso di documenti e targhe per i serbi a nord del paese. Infatti, nella giornata di oggi, questo divieto sarebbe dovuto entrare in essere ma così non è stato. Da qui sono iniziate numerose proteste e blocchi stradali. Le autorità, già nella notte, avevano posto alcune chiusure al confine con la Serbia. Una situazione che diventa ancora più critica vista subito l’attenzione degli stati intorno alla questione. Russia, USA e Ue infatti osservano e monitorano il tutto, pronti ad intervenire.
Serbia scontri confine: l’appello agli stati “amici”
In conseguenza agli scontri al confine con la Serbia si è scatenata una reazione a catena dei vari stati coinvolti. Si è fatto appello alle varie autorità di Belgrado, Pristina, Usa e Ue. La richiesta è quella di porre fine a questi scontri ma soprattutto alle provocazioni del Kosovo. Che, stando a ciò che emerge, tende a violare, o meglio, prendere in giro i serbi con questa proroga. Di fatto la popolazione serba così si ritrova con documenti validi ma allo stesso tempo non validi. Basterebbe approvare il tanto acclamato decreto che invece pare essere stato ulteriormente rinviato. Così le forze chiamate all’appello si dicono pronte ad intervenire.
Dopo la questione Ucraina-Russia e quella in essere di Taiwan dall’altra parte del continente si accende una nuova linea di tensione. Quella storica tra il Kosovo e la Serbia. Nuovamente dunque le superpotenze mondiali vengono chiamate in causa. Che possa nascerne un ennesimo fronte alla base di una nuova guerra fredda? A riguardo al momento, si è espressa soltanto la NATO. Sostenendo di controllare e monitorare da vicino la situazione al confine tra Kosovo e Serbia. Affermando di essere pronta ad intervenire nel caso l’equilibro tra i due stati possa essere messo in pericolo. Pristina intanto afferma di rimandare il decreto sui documenti al primo settembre.