Latina poliziotto sgozzato sui volantini e arsenali ben forniti in casa. Questa la realtà a cui sono devoti i due ventenni arrestati ieri nel laziale. Le indagini della Questura di Latina testimoniano la ferma volontà dei due di voler riportare alla luce la politica governativa italotedesca della prima metà del Novecento.
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Latina poliziotto sgozzato e propaganda nazista
Un’agghiacciante scoperta è stata fatta a Latina, rinomata provincia laziale, più precisamente a Terracina e Fondi. Hanno vent’anni, i ragazzi protagonisti di questa brutta faccenda. Persone così giovani devote a un regime che oggi, per fortuna, ha cessato di esistere – quello del nazismo. Crudeli atti di soprusi, di fame di potere, di stragi, di sangue congelati nella Storia. Un’epoca forse ancora troppo recente per essere dimenticata. Quella dei due ventenni è stata una vera e propria propaganda. Hanno minacciato più volte la Polizia e hanno istigato il prossimo a commettere atti di discriminazione verso chi ha religione ed etnia diverse.
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Latina poliziotto sgozzato: il volantino che ha fatto il giro delle città
Le loro azioni non si sono limitate al parlato, no – sono state raffigurate anche su carta. Più precisamente, hanno creato dei volantini raffiguranti un poliziotto sgozzato. Sulla carta, un uomo incappucciato taglia la gola di un agente. Sovrasta la scritta Slaughter Pigs, che significa Macelliamo i Maiali, e disegni di svastiche. Da lì, le indagini della Questura, la quale afferma l’operato dei due giovani. Le loro idee sarebbero fermamente “fondate sulla superiorità degli appartenenti alla ideologia nazista e fascista, nonché sentimenti di odio razziale ed etnico”. Le indagini a lungo condotte hanno permesso l’arresto di entrambi i ragazzi. Le manette sono scattate nel primo pomeriggio di ieri, martedì 21 giugno.
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Latina poliziotto sgozzato e un vero e proprio arsenale pronto a esplodere
L’arsenale dei due ventenni non è soltanto ideologico e grafico. Gli agenti hanno ispezionato le loro abitazioni, ritrovando quello che potremmo definire un vero e proprio arsenale. I ragazzi possedevano coltelli affilati e bombe artigianali, alcune anche molto potenti. Sui loro cellulari, invece, sono state scoperte delle chat inerenti alla propaganda. Nei messaggi è possibile leggere il loro desiderio di creare un gruppo nazifascista nel basso Lazio. Data la presenza di tutti questi elementi, gli agenti hanno affermato di non ritenere improbabile una dimostrazione concreta del loro operato.
