Laura Bonafede è stata condannata a 11 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa. La donna era figlia dello storico padrino di Campobello di Mazara dove, sino all’arresto, lavorava ancora come insegnante. La donna è finita in manette perché sentimentalmente legata all’ex super boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Avrebbe aiutato per lungo tempo il successore di Totò Riina come “capo dei capi” di Cosa Nostra a nascondersi durante la sua trentennale latitanza
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Laura Bonafede condannata per associazione mafiosa: era amante e complice del boss latitante Matteo Messina Denaro
Il Gup del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa Laura Bonafede. Il processo è stato celebrato col rito abbreviato. La donna, insegnante di Campobello di Mazara, era figlia dello storico padrino del paese. Ma non è a causa della sua parentela che è finita nei guai. La Bonafede era legata sentimentalmente al boss Mattemo Messina Denaro. Lo ha aiutato a nascondersi durante la sua latitanza. Inizialmente pareva che alla donna venisse imputato il reato di favoreggiamento. Infine il capo d’imputazione è stato modificato in associazione mafiosa con la maggior gravità che ne consegue. Secondo le ricostruzioni per anni la donna, assieme alla figlia, avrebbe convissuto consapevolmente col boss latitante. Non solo Bonafede sapeva l’identità di quell’uomo. Ne avrebbe anche garantito le comunicazioni con gli uomini d’onore e facilitato la latitanza
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In che contesto è cresciuta Laura Bonafede?
Come detto Laura è figlia del boss deceduto Leonardo Bonafede. Ha un legame di parentela anche con il geometra Andrea Bonafede. Di fatto è l’uomo che ha prestato la sua identità a Messina Denaro. Il contesto in cui si inserisce la sua figura è sicuramente da attenzionare.
In un paesino piccolo come quello siciliano l’omonimia è spesso all’ordine del giorno. Laura infatti è imparentata anche con un’altro Andrea Bonafede, dipendente comunale ed anch’esso coinvolto nel favorire la latitanza del super boss di Cosa Nostra. Come se ciò non bastassero i legami di sangue intercorrono tra la donna condannata a oltre 11 anni ed Emanuele Bonafede, il “vivandiere” di Messina Denaro tratto in arresto assieme alla moglie. Non c’è da stupirsi allora che Laura possa essere in qualche modo legata in prima persona a tutta questa triste faccenda mafiosa. Ciò che stupisce però è come il destino della donna sia venuto a incrociarsi con quello del boss latitante
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Laura amante del boss o Matteo amante di una Bonafede?
La Bonafede è infatti sposata con il mafioso Salvatore Gentile. L’uomo è stato condannato all’ergastolo per aver commesso due efferati omicidi proprio su ordine del super boss latitante. Da qui lo stupore naturale. Una donna inserita e parte integrante di un sistema mafioso gerarchico. In un contesto notoriamente maschilista. Rompe la tradizioni e diventa la persona “più prossima al sole”. Più vicina a Matteo Messina Denaro.
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La storia d’amore
L’amore non può sovrastare la giustizia
Nonostante la loro storia possa sembrare quasi un romanzo a tinte noir la realtà è diversa. Il binomio Messina Denaro-Bonafede ha costituito una grave imputazione nei confronti della donna che, in sede di giudizio, ha azzardato una difesa poco convincente. “Non ho mai saputo che si trattasse di Matteo Messina Denaro”. Il giudice non ha ovviamente creduto alla sua dichiarazione spontanea e l’ha condannata a 11 anni e 4 mesi di reclusione per associazione mafiosa