Legalizzazione della prostituzione: favorevoli o contrari?

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In quasi tutti gli ultimi governi (compreso quello attuale) si è sempre discusso sulla legalizzazione della prostituzione. (Leggi anche: Pompei e il sesso presso i Romani).  Alle discussioni,però, non sono mai seguiti dati di fatto. Ma sarebbe utile legiferare in tal senso?

Legalizzazione della prostituzione: perché sì!

legalizzazioneLe tesi di chi sostiene la riapertura delle “case chiuse” si basano essenzialmente su tre aspetti: riduzione degli affari per la criminalità organizzata, maggiori controlli sanitari e possibilità di tassare le prostitute. Esempi “virtuosi” in tal senso, si riscontrano nelle vicine Svizzera e Germania. Non si tratta di vere e proprie case chiuse ma di strutture molto simili a centri benessere. Queste offrono il sesso come “piatto principale” ma non certo unico.

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L’esempio tedesco

A Berlino, spiega la manager di uno dei locali, “abbiamo pattuito di versare una tassa forfait di 30 euro al giorno a ragazza. È il prezzo che versiamo allo Stato per togliere le donne dalla strada e dalle grinfie di sfruttatori e dei racket criminali”. In Germania le prostitute sono delle vere e proprie lavoratrici autonome. Questo le rende “riconosciute dallo Stato con paragrafi di legge e tanto di assicurazione e cassa malattie”.
I clienti (tra cui miglia di italiani ogni anno) preferiscono per questo motivo recarsi e spendere i propri soldi in Germania e Svizzera oltre che naturalmente nella rinomata Amsterdam. Evitano cosi, i pericoli delle strade italiane e soprattutto di incorrere in multe.

Le prostitute sono favorevoli

LegalizzazioneDa ciò che emerge si intuisce che sono le stesse prostitute, in Italia, che vorrebbero essere riconosciute lavoratrici autonome con tutto ciò che ne consegue. Pia Covre, ex prostituta e fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute: “Criminalizzarle è sbagliato; relega sempre di più le lavoratrici del sesso nell’underground, mettendole in pericolo. Legalizzare la prostituzione significherebbe proprio individuare i casi di tratta e sfruttamento e combatterli. Ma oggi si fa molta retorica e pochi fatti. Inoltre, legalizzare significherebbe che chi fa la prostituta può iscriversi all’Inps. Quindi può pagare le tasse su quello che guadagna e un giorno magari avere anche una pensione.
E se uno mi maltratta, io lo denuncio perché so di poterlo fare. Oggi invece c’è paura di denunciare. Se andiamo alla polizia dicendo che ci hanno derubate, ci dicono “signora lei non deve star lì a lavorare, così non viene rapinata”. Se andiamo a denunciare, magari ci becchiamo multe o espulsioni.”

Altro aspetto da non sottovalutare: aprire le case chiuse ridurrebbe drasticamente i casi di prostituzione minorile.

Legalizzazione della prostituzione: perché no!

Per chi sostiene le regioni del no, i motivi vanno individuati essenzialmente nel carattere cristiano del nostro paese. La presenza del Vaticano e la forte moralità religiosa hanno inevitabilmente influenzato la giurisprudenza di questo tipo di questione e non solo.

Da un punto di vista strettamente giuridico e regolamentare, molte associazioni affermanoLegalizzazione che la legalizzazione non è riuscita ad abolire la tratta di donne sfruttate dalla criminalità. Per cui se da un lato ci sono esempi come Germania, Svizzera e Olanda dall’altro Svezia, Norvegia, Islanda e di recente la Francia hanno deciso invece di punire i clienti, considerando la prostituzione una forma di violenza sulle donne.
«Germania e Olanda non hanno risolto il problema della tratta né intaccato il business degli sfruttatori. Infatti sono le organizzazioni criminali che forniscono la manodopera anche per la prostituzione legalizzata», spiega Donatella Martini.

Si sostiene inoltre che, aprire le case chiuse non per forza cancelli la prostituzione di strada. Quando si parla di prostituzione, infatti, bisogna fare delle distinzioni. C’è quella esercitata da persone che la praticano per scelta (i cosiddetti “lavoratori del sesso”); poi ci sono le moltissime persone costrette a prostituirsi. Quest’ultima categoria è formata soprattutto da donne straniere, molte delle quali portate in Italia illegalmente per essere sfruttate.

Analizzati questi aspetti, sareste favorevoli o meno alla legalizzazione della prostituzione?