Legittima difesa: cosa cambia con la nuova riforma?

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Il convegno (ph.: Roberto Piccolo)

CASTELLO DI CISTERNA (NA) – Venerdì 10 maggio alle ore 18:00, presso la scuola dell’infanzia paritaria Principessa di Piemonte, si è tenuto il convegno Legittima difesa: pro e contro della riforma. (Leggi anche – La difesa è davvero sempre legittima?) L’incontro, organizzato dall’avv. Giovanni Calabrese, ha visto esperti discutere sulle principali novità della riforma.

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l’avv. Giovanni Calabrese (ph.: Roberto Piccolo)

Legittima difesa: le novità

La riforma, approvata con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astensioni, tocca alcuni aspetti fondamentali della legittima difesa. Le principali novità sono:

  • Difesa “sempre” legittima, con la modifica del secondo comma dell’art. 52 del codice penale e introduzione del quarto comma;
  • Eccesso colposo di legittima difesa con la modifica dell’articolo 55 c.p;
  • Pene più aspre per violazione di domicilio, furto e rapina;
  • Legittima difesa, esclusa responsabilità civile;
  • Gratuito patrocinio per chi si difende legittimamente.

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A Castello di Cisterna si parla della nuova norma

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Il Senatore Francesco Urraro (ph.: Roberto Piccolo)

Ospiti del convegno tenutosi a Castello di Cisterna, moderato dallo spin doctor Domenico Esposito, il Senatore Francesco Urraro e l’Onorevole Carlo Sarro. Ma anche il sindaco di Castello di Cisterna, dott. Aniello Rega e il magistrato Giovanna Di Petti. Bisogna innanzitutto definire il concetto di “legittima difesa”. Essa è una sorta di “autotutela” che l’ordinamento giuridico italiano consente nel caso di un pericolo imminente, per sé o per gli altri, da cui è necessario difendersi. Nel nostro ordinamento la norma è disciplinata dall’art. 52 c.p. L’attuale governo l’ha riformata, per superare quelle “criticità” di cui gode la legge vigente. Lo scopo è quello di rendere “sempre” legittima la legittima difesa in caso di violazione di domicilio.

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L’Onorevole Carlo Sarro (ph.: Roberto Piccolo)

Ma qual è la posizione del giudice?

Un altro punto importante del convegno è stato quello del “grave turbamento”. La legittima difesa è quindi ammessa in caso di uno stato di concitazione derivante dalla situazione di pericolo. La riforma punta quindi a sollevare il cittadino da una situazione di “doppia penalizzazione”. Si è discusso infine dell’’applicazione della nuova norma nelle aule di tribunale. Il giudice deve attenersi in ogni caso alla Costituzione, tenendo sempre presente la gerarchia dei beni, primo tra tutti, quello della vita umana.