Lele Esposito e la sua musica: una “Giungla” di emozioni

Da Pomigliano d’Arco alla vittoria del Festival di Sanremo 2017 nella categoria “Nuove Proposte” ai nuovi progetti in arrivo

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LELE

Siamo al secondo appuntamento con la nostra rubrica “AltriMenti”, la rubrica vede giovani pomiglianesi under 40 che ci raccontano come, con impegno, sono riusciti a realizzare i propri progetti. Ospite di questi mesi, con nostro grande piacere, è Raffaele Esposito, in arte Lele. Classe ’96, nostro concittadino, musicista e cantautore di brani scritti sia in italiano che in inglese. Da sempre appassionato di musica, ha studiato pianoforte presso il Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella” a Napoli e poi da autodidatta ha imparato a suonare la chitarra. È conosciuto al pubblico per aver partecipato ai talent show “The Voice of Italy” nel 2015, nel team di J- Ax, e “Amici di Maria De Filippi”, arrivando tra i finalisti, nel 2016. Un crescendo di successi che lo ha portato a partecipare e a vincere la categoria “Nuove Proposte” al Festival di Sanremo nel 2017 con il brano “Ora Mai”. Oggi Lele si racconta volentieri ai lettori di InFORMA Press – Pomigliano d’Arco.

Ciao Lele. Quando hai capito che per te la musica non era un hobby ma una passione vitale?

Un saluto a tutti i lettori di Informa Press. A essere sincero, io non l’ho mai trattata come un hobby. Ho iniziato piccolissimo e non ho mai saltato una lezione, forse perché non l’ho mai vissuta come un peso legato allo studio ma sempre come una cosa divertente da fare, quindi non vedevo l’ora. Poi, crescendo ha preso totalmente il sopravvento sui miei spazi, specialmente nel periodo della prima adolescenza: la mia estetica non mi aiutava (ero corto, grassottello, avevo i capelli lunghi, brufoli e la macchinetta), il mio carattere e la mia balbuzie neanche, quindi diciamo che passavo tanto tanto tempo a fare musica. Ho iniziato a scrivere in quel periodo.

A cosa ti ispiri maggiormente per scrivere i testi delle tue canzoni?

Per scrivere devo vivere la mia vita e assorbire la vita degli altri. Voglio che le mie canzoni siano dei punti di vista, delle visioni. Sono molto bravo ad ascoltare e a mettermi nei panni di chi mi sta parlando, molto meno a parlare di me. Lo trovo noioso. Ascoltare gli altri, leggere il loro linguaggio del corpo mentre lo fanno, mi attira un sacco.

Sei arrivato al grande pubblico con “The Voice of Italy” e “Amici”. Hai poi partecipato a Sanremo vincendo nella categoria “Nuove Proposte”. Quanto ti ha cambiato e quanto ha influito nella tua vita questo percorso?

Dal punto di vista personale, senza cadere nella retorica, veramente poco. La gente mi riconosce per strada, le signore mi incrociano al supermercato e mi abbracciano come fossi di famiglia (questa cosa delle signore è un mio orgoglio personale!), ma io sono sempre lo stesso. Sono quasi sempre in viaggio, la mia musica ha delle responsabilità, ma io questo l’ho voluto. Spero di crescere artisticamente e raggiungere più persone possibili, senza perdere mai il desiderio di camminare a piedi, cosa che faccio sempre, ovunque.

Sei cresciuto a Pomigliano d’Arco e qui hai trascorso la tua adolescenza. Cosa ti porti dentro della tua città?

Pomigliano la vivo ancora. Ci sto spesso e volentieri. Il mio paese mi ha insegnato che qualsiasi cosa tu faccia, sei sempre uno in mezzo a tanti. Anche da questo punto di vista, se hai un certo grado di sensibilità, ti inchioda con i piedi per terra. Questo aspetto, questa sorta di livella, lo apprezzo molto.

Quanto ha influito l’essere napoletano e ancor prima pomiglianese nel raggiungimento dei tuoi obiettivi?

Radicalmente. L’essere napoletano ha spostato totalmente gli equilibri nella mia crescita personale e lo ha fatto automaticamente nella mia musica.

A un giovane che ha un obiettivo e vuole inseguire il proprio sogno, che consiglio daresti?

Non tutti i sogni sono uguali e si realizzano allo stesso modo, ma tutti i sogni hanno bisogno di sacrificio. È indispensabile. Quindi sicuramente predisporsi al sacrificio è fondamentale. Poi essere lucidi, informati e non essere passivi nei confronti di ciò che ti circonda. Ti fa crescere, ti migliora. È quello che alla fine dico a me stesso.

Prima di lasciarci, ci forniresti un’anticipazione su ciò a cui stai lavorando adesso?

Solo poche settimane fa è uscito “Giungla”, il primo singolo del mio nuovo album. È un ritorno, dopo quasi un anno e mezzo di “silenzio”, molto più maturo, più centrato su me stesso. Spero chi lo ha già ascoltato abbia recepito l’importanza del messaggio, e che arrivi anche a chi non lo ha fatto ancora.

Ascolta “Giungla”

il nuovo singolo di Lele

al seguente link: